Il tortuoso iter del decreto fiscale alla Camera termina con l’approvazione dell’aula di Montecitorio: il 5 dicembre il voto di fiducia, venerdì 6 dicembre il voto finale sul provvedimento, che passa al Senato per il via libera definitivo entro il 29 dicembre. Nel corso del passaggio finale nell’aula di Montecitorio il dl è tornato in commissione Finanze, per un’ultima revisione determinata dalla mancanza di coperture. Vediamo con precisione come è cambiato il testo del dl fiscale alla Camera.
=> Dl fiscale: saltano le modifiche
Per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi, ci sono una serie di modifiche che però, par di capire, scatteranno dal 2021: slitta al 30 settembre la scadenza per la presentazione del modello 730, che viene quindi unificata a quella del Modello Redditi. La scadenza del 30 settembre riguarda la presentazione della dichiarazione, anche tramite i centri di assistenza fiscale o al sostituto d’imposta.
Vengono rimodulati i termini che i Caf e i commercialisti devono rispettare per le comunicazioni al Fisco e al contribuente. Novità anche per le certificazioni uniche: vanno consegnate al Fisco entro il 16 marzo (una settimana in più rispetto all’attuale termine del 7 marzo).
Era stata approvata un’altra modifica, relativa all’allargamento della platea degli aventi diritto a presentare la dichiarazione con il modello 730 a determinate tipologie di lavoro autonomo, ma su questo punto c’è stata la marcia indietro, per cui continuano a presentare il 730 solo i lavoratori dipendenti e i pensionati.
Rc auto e moto: in commissione sono state previste delle novità vantaggiose per i clienti delle assicurazioni, che hanno diritto alla classe di rischio più bassa fra quelle relativi a tutti i veicoli in possesso del titolare o di un suo familiare. In extremis è stato introdotto un paletto per cui questa possibilità scatta in sede di primo rinnovo (quindi, non si può cambiare classe di merito prima della scadenza). E’ invece saltata la detrazione al 50% sull’acquisto dell’airbag della moto: la modifica era stata introdotta in commissione, ma è fra quelle soppresse in extremis. Infine, c’è una novità per il bollo auto in leasing, che va pagato nella Regione in cui i mezzi vengono utilizzati, e non più in quella in cui ha sede la società.
Altro capitolo su cui sono intervenute parecchie novità quello sugli appalti: qui non ci sono state modifiche dell’ultimo minuto, per cui resta l’impostazione approvata in commissione: rispetto al testo del dl attualmente in vigore, si allenta la stretta sugli appalti ad alta densità di manodopera. Ci sono nuovi obblighi, che però riguardano solo i contratti superiori a 200mila euro. Il committente deve chiedere all’impresa appaltatrice o affidataria e alle imprese subappaltatrici copia delle deleghe di pagamento relative al versamento delle ritenute. L’appaltatore è tenuto a produrre questa documentazione (e quindi ad effettuare correttamente i versamenti sulle ritenuti fiscali). Se questo non succede, il committente deve sospendere il pagamento dei corrispettivi all’impresa appaltatrice o affidataria. Resta invece l’estensione del reverse charge Iva sugli appalti ad alta densità di manodopera.
Per quanto riguarda la strategia cashless, non ci sono novità dell’ultim’ora rispetto alle modifiche approvate in commissione, per cui il testo del dl originario cambia come segue: eliminate le multe ai commercianti che non accettano i pagamenti elettronici (che in base al testo attualmente in vigore doveva scattare dal prossimo primo luglio 2020). Il credito d’imposta del 30% sulle commissioni pagamenti elettronici si applica a tutte le tipologie di pagamenti digitali, non solo ai pagamenti con le carte.
Fra le altre novità approvate alla Camera, dal primo gennaio 2020 IVA ridotta al 5% su assorbenti compostabili, biodegradabili o lavabili e al 4% per l’acquisto di auto ecologiche riservate a persone con disabilità. Modifiche alla disciplina dei PIR, con l’eliminazione dell’obbligo di investire nei venture capital e la possibilità peri fondi pensione di investire in più di un pir. Ravvedimento operoso esteso anche a IMU, TASI, TARI e in genere ai tributi locali.
Ricordiamo infine, fra le norme del decreto fiscale già in vigore, la riapertura dei termini per rottamazione ter e saldo e stralcio fino al 30 novembre: riguarda esclusivamente coloro che avevano aderito ai due provvedimenti di pace fiscale senza poi versare la prima o unica rata entro il 31 luglio, e prevede la possibilità di sanare la situazione entro il 30 novembre. In realtà, lo ricordiamo, visto che la scadenza cade di sabato e ci sono cinque giorni di tolleranza in più, è possibile aderire fino a lunedì 9 dicembre.