Settimana decisiva per la Legge di Bilancio 2020, con gli ultimi passaggi in Senato prima della lettura alla Camera dei Deputati: fra le modifiche fin qui approvate o in corso di approvazione, l’annunciata riduzione della plastic tax, la parziale marcia indietro sulle auto aziendali, le proroghe per bonus verde e cedolare secca sui negozi. E poi novità dell’ultima ora come un possibile intervento salva esodati.
In ogni caso, l’Aula approverà con fiducia, con ogni probabilità il prossimo 8 dicembre. Poi, inizierà il passaggio alla Camera, per l’approvazione, come da tradizione, entro fine anno (in realtà, prima della pausa natalizia).
Vediamo tutto.
La plastic tax slitta ad aprile e viene dimezzata a 50 centesimi al chilo. Incrementato anche il numero dei prodotti esentati, quindi niente prelievo su dispositivi sanitari e imballaggi dei farmaci e sulla plastica riciclata. Dovrebbe esserci anche una rimodulazione della sugar tax sulle bibite zuccherate, ma è possibile che la modifica venga formulata nel corso del passaggio della manovra alla Camera.
Per le auto aziendali viene rimodulato il fringe benefit scegliendo un meccanismo incentivante per le auto poco inquinanti. In pratica, il fringe benefit (la quota esclusa da tassazione perché relativa all’utilizzo lavorativo dell’auto, convenzionalmente misurato in base alle tabelle ACI), scende al 25% per le emissioni fino a 60 g/km, resta al 30% fra 60 e 160 g/km, sale al 40% nel 2020 e al 50% nel 2021 per emissioni fra 160 e 190 g/km, e al 50% nel 2020 e 60% nel 2021 per le emissioni superiori.
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Il testo originario del ddl prevedeva l’esenzione per le auto ecologiche, il raddoppio al 60% del fringe benefit fino a 160 g/km, e il 100% per emissioni superiori.
Per quanto riguarda le proroghe, il bonus verde si potrà utilizzare anche per il 2020: si tratta dell’agevolazione al 36% sui lavori di risistemazione a verde degli edifici, fino a un tetto di 5mila euro. E viene estesa al 2020 la cedolare secca sui negozi.
Per il bonus facciate si dovrebbe stabilire un tetto massimo, sempre cumulabile con altri sconti fiscali.
Ci sarà anche un voto sull’opzione di sconto in fattura al posto delle detrazioni su ecobonus e sismabonus: le piccole aziende, penalizzate rispetto alle grandi catene, hanno chiesto un intervento di tutela in questo senso. Non è certo come andrà a finire, considerato anche che per applicare lo sconto è comunque necessario che il fornitore stesso aderisca.
Non è nemmeno chiaro con quale intervento la maggioranza intenda poi applicare alla web tax, che in base al testo del ddl approvato dal Governo sarà al 3% per le imprese con ricavi sopra i 750 milioni e il fatturato da servizi digitali sopra i 5,5 milioni. L’idea è quella di rivedere il testo per concentrare la tassazione sui giganti del Web senza coinvolgere anche le PMI che vendono i loro prodotti digitali sui grandi marktplace digitali.
Fra gli altri punti che potrebbero essere rivisti al Senato, un nuovo provvedimento salva esodati (rivolto a una platea di 6mila persone). Pd e Leu mirano ad una nuova salvaguardia, seppur per una limitata schiera di lavoratori, che tuttavia finora sono comunque rimasti fuori per un problema di coperture. Ovviamente c’è il consueto problema di coperture: tutto dipenderà dai conti che l’INPS porterà in Commissione.
L’emendamento in questione, il numero 58.0.10, accoglierebbe le richieste del Comitato 6mila esodati esclusi prevedendo il quale di equiparare per tutte le categorie dell’Ottava Salvaguardia la maturazione del requisito pensionistico al 31/12/2021 – come finora concesso solo ai lavoratori in mobilità – per una platea quantificara in massimo 7.000 Esodati. Come copertura si utilizzerebbero le risorse del FOSF, che raccoglie i fondi avanzati dall’ultima Salvaguardia, destinati per legge proprio agli Esodati.