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Legge di Bilancio 2020, API: servono misure per crescita e lavoro

di Barbara Weisz

Pubblicato 15 Novembre 2019
Aggiornato 18 Novembre 2019 12:26

Contiene spunti positivi la Manovra 2020, ma manca una strategia di crescita e resta il nodo del costo del lavoro: intervista a Paolo Galassi, presidente API.

Ci sono alcuni punti a favore, per esempio la svolta green, ma in generale è critico sulla manovra, soprattutto in relazione alle esigenze del sistema manifatturiero, Paolo Galassi, presidente API (Associazione Piccole e medie Industrie), intervistato da PMI.it.

Non c’è una strategia per la crescita.

Galassi, sulle vere priorità del sistema Italia, non ha dubbi: bisogna abbassare il costo del lavoro per le imprese, e stimolare gli investimenti. Non mancano preoccupazioni per il sistema Italia:

Io sono un chimico, oltre che un imprenditore. E ci tengo a dire che il caso Ilva deve risolversi. Non si può togliere la materia prima all’industria.

Manovra 2020: punti critici

Ma torniamo alla manovra. Il punto di partenza, secondo Galassi, è che ci vuole una strategia industriale pensata per le aziende, anche in accordo con l’Europa.

Siamo usciti dalla crisi dopo dieci anni, grazie soprattutto alle tecnologie. Ma continua a esserci un problema strutturale a livello UE. che deve riguardare in primo luogo il costo del lavoro.

In Europa c’è una concorrenza interna poco virtuosa.

In particolare sul mercato del lavoro, perché ci sono paesi in cui il costo del lavoro è molto più basso, per cui il rischio è che si spostino tutte le attività produttive. In manovra, in realtà c’è un taglio del cuneo fiscale da 3 miliardi:

Ma il problema è che non riduce il costo del lavoro per le imprese. Sono favorevole a dare più soldi ai dipendenti, certo (il taglio del cuneo è interamente a favore dei dipendenti, ndr).

Bisogna tagliare il costo del lavoro anche alle imprese, insiste il presidente di API.

Altrimenti, viene premiato chi va a produrre a est. Le mie aziende con la digitalizzazione si sono salvate, grazie soprattutto a importazione ed esportazioni. Ma bisogna risolvere il problema del mercato del lavoro UE.

E’ un discorso complesso, come si vede, che non riguarda solo la Legge di Stabilità 2020, ma l’esigenza sentita dalle imprese di affrontare con una strategia chiara i nodi legati alla competitività del sistema Italia.

Il piano Industria 4.0 ha rappresentato un salto importante, ma bisogna fare nuovi passi avanti. Per esempio sulla formazione, anche degli imprenditori.

Invece, la manovra prosegue semplicemente percorsi iniziati dai Governi precedenti, senza imprimere una nuova strategia, spiega Galassi.

Buona l’idea del green new deal: la green economy per le imprese è un’occasione di crescita, ma per il momento non si risolve in misure concrete (anzi, Galassi è per esempio critico su alcune delle norme in manovra, come la plastic tax). Ci vorrebbe, anche qui, una strategia chiara, modulata in modo che le aziende abbiano poi il tempo per muoversi e investire di conseguenza.

=> Green Economy: il piano di Governo in 10 punti

Oltre alla svolta green, che è valutata positivamente nel suo complesso, sarebbe opportuno puntare maggiormente su segmenti come il turismo, per esempio con misure che riducano la tassazione. Bene anche gli incentivi all’edilizia, le misure di conciliazione famiglia lavoro come l’ampliamento del congedo obbligatorio per i papà.

Critiche invece, sulle misure relative ai pagamenti elettronici:

Non è questo il modo di combattere il nero. La soluzione, anche in questo caso, è abbassare le tasse.