C’è un nuovo incentivo Industria 4.0 in Legge di Bilancio legato agli investimenti delle imprese nell’economia circolare, che ha un elemento di retroattività: le aziende che acquistano beni strumentali o software incentivati con l’iper-ammortamento (che è stato prorogato) nell’ambito di progetti ambientali hanno un credito d’imposta al 10%.
Il bonus
L’agevolazione si applica anche alle imprese che hanno effettuato acquisti di beni incentivati negli anni scorsi, per la precisione dal primo gennaio 2017. La norma è contenuta nell’articolo 22 del Ddl di Bilancio che ha appena iniziato l’iter parlamentare.
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Il credito d’imposta è riconosciuto per il triennio 2020-2022, ed è pari al 10% delle spese relative a competenze tecniche per l’acquisizione di brevetti, consulenze, personale dipendente. C’è un tetto massimo di 60mila euro per ogni impresa. Il credito non concorre alla formazione del reddito e all’IRAP, è ripartito in tre quote annuali di pari importo ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione a partire dall’anno successivo a quello in cui sono state effettuate le spese.
I progetti
Le spese devono essere legate a un progetto ambientale. Il diritto all’agevolazione è anche subordinato al raggiungimento di almeno uno dei seguenti obiettivi ambientali:
- incrementi di produttività a fronte di un minor utilizzo di materie prime, materiali ed energia, e una minore produzione di rifiuti rispetto alle tecnologie utilizzate.
- Ridotte emissioni inquinanti da processi industriali su acqua, aria, suolo, a parità o a fronte di minore intensità energetica, oppure di maggiore produttività rispetto ai beni utilizzati e ai limiti previsti dalla legislazione ambientale.
- Ridotte emissioni di carbonio da processi industriali, anche qui a parità o a fronte di minore intensità energetica, oppure di maggiore produttività rispetto ai beni utilizzati.
- Utilizzo alternativo di materiali.
Hanno diritto all’incentivo le imprese che, nell’ambito di progetti con le caratteristiche sopra citate, utilizzano macchinari oppure software legati all’iperammortamento Industria 4.0, che quindi devono essere compresi negli elenchi compresi negli allegati A e B alla manovra 2018 (legge 232/2016). Come detto, questi beni possono essere stati acquistati a partire dal primo gennaio 2017.
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In parole semplici, le imprese che effettuano o hanno effettuato dal 2017 investimenti 4.0 incentivati con iperammortamento e che usano i beni agevolati in progetti ambientali con le caratteristiche previste dalla nuova norma, hanno un credito d’imposta per gli anni 2020, 2021, e 2022 pari al 10% delle seguenti spese:
- competenze tecniche e privative industriali relative all’acquisizione di conoscenze e brevetti;
- consulenze specialistiche;
- dipendenti a tempo indeterminato o determinato direttamente impiegati nel progetto ambientale.
Le imprese dovranno fornire apposita documentazione sulle spese effettuate rilasciata da un revisore dei conti e sulla conformità del progetto ambientale rilasciata da un ente accreditato.
Attuazione
Per rendere operativa la norma sono necessari provvedimenti attuativi: un decreto ministeriale entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge (quindi entro fine febbraio, visto che la manovra entra in vigore a inizio anno) e linee guida ENEA per la valutazione dei progetti ambientali incentivabili.
Si tratta di una misura coerente con la svolta green delle politiche economiche del Governo, inserita nella Legge di Bilancio (green new deal e nuove imposte ecologiche come la plastic tax e la sugar tax).
Ricordiamo che anche in relazione alla Nuova Sabatini (che finanzia in modo agevolato gli investimenti in nuovi macchinari delle PMI) c’è una svolta green, con il 25% delle risorse stanziate per il 2020 destinate alle imprese che acquistano macchinari a basso impatto ambientale nell’ambito di progetti in ambito sostenibilità.