Quota 100, tetto al contante, stretta sulle Partite IVA, sanzioni POS, sugar tax, pene più severe per gli evasori: sono alcuni dei capitoli della manovra 2020 e del decreto fiscale ancora aperti, con il passaggio parlamentare particolarmente caldo.
Il dibattito nella maggioranza è infatti molto accesso perfino su misure simbolo di questa sessione di bilancio.
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In particolare sul ritorno del regime dei Minimi per i Forfettari (per via del metodo analitico di determinazione del reddito) e sulla norma forse più rilevante della manovra, almeno in termine economici, ovvero il taglio del cuneo fiscale: il Movimento 5 Stelle vorrebbe una defiscalizzazione del lavoro anche per i datori di lavoro (al momento prevista solo per i lavoratori).
Analizziamo dunque il Disegno di Legge di Bilancio 2020 e il Decreto Fiscale collegato alla luce del dibattito, con le potenziali modifiche in sede parlamentare. Ricordando che tanto il ddl della manovra quanto il dl collegato sono stati approvati con la formula del salvo intese.
Quota 100
Al momento, nessuna modifica per la formula di pensione anticipata con 62 anni di età e 38 anni di contributi: la Quota 100 resta sperimentale fino al dicembre 2021. Ma c’è una parte della maggioranza (l’Italia Viva di Renzi) che spinge per identificare ulteriori risparmi su questo fronte, proponendo di allungare le finestre (si erano ipotizzati tre mesi in più fra maturazione del requisito per la quota 100 e decorrenza dell’assegno) o con altri eventuali correttivi (senza escludere una scadenza precedente al 2021).
In realtà, sul capitolo pensioni c’è un tavolo aperto fra Governo e sindacati, per identificare le linee generali di una riforma complessiva del sistema nei prossimi anni. Il nodo fondamentale è lo scalone del 2021-2022, al termine della sperimentazione di Quota 100, quando improvvisamente ci vorranno cinque anni in più rispetto alle attuali norme per andare in pensione con formula agevolata.
Cuneo fiscale
La norma inserita in manovra 2020 prevede che il taglio del cuneo fiscale (3 miliardi in tutto) vada tutto nelle buste paga dei lavoratori dipendenti con lordo annuale fino a 35mila euro.
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Ci sono ipotesi, sostenute particolarmente dal M5S, che prevedono invece di destinare una parte della somma ad alleggerire il peso fiscale sull’impresa, con una caratterizzazione sulle PMI.
Stretta Partite IVA
E’ una delle misure più rilevanti di questa manovra 2020, anche per il forte segnale di discontinuità con le strategie fiscali impostate nel 2019 con la flat tax.
La norma inserita in manovra prevede che i Forfettari tornino a determinare il reddito con il metodo analitico dicendo addio al meccanismo che applica ai ricavi un coefficiente per ogni categoria di attività. Tornano poi una serie di tetti: acquisto beni strumentali fino a 2mila euro, compensi ai collaboratori fino a 20mila euro, paletti per i lavoratori dipendenti.
Il dibattito però resta aperto, anche in seguito alle proteste del mondo delle professioni. Il M5s è scettico ed in particolare la viceministra all’Economia Laura Castelli sottolinea che il ritorno al metodo analitico «non produce maggior gettito» e «non è scolpito nella pietra».
Tetto al contante
Anche questo è un capitolo rimasto caldo fino all’ultimo, prima dell’approvazione del ddl di Bilancio, e che promette quindi di riaprirsi in Parlamento. La soluzione identificata al momento vede abbassare il tetto al contante a 2mila euro per il 2020–2021, mille euro nel 2022.
Ma i mal di pancia all’interno della maggioranza restano, per cui il passaggio parlamentare sarà intenso.
In sede di dibattito pre-manovra si era parlato di incentivi ai pagamenti digitali poi non praticati, come il cashback (rimborso diretto sul conto della carta) per alcune tipologie di acquisti a rischio di evasione fiscale (ristoranti, parrucchiere, idraulico…). Non si escludono modifiche al tetto o che si ripercorrano soluzioni che incentivano i pagamenti elettronici; meno probabili norme penalizzanti per l’uso del contante.
Sanzioni POS
Nell’ambito delle misure di lotta all’evasione ci sono una serie di novità relative al supporto ai pagamenti digitali, ad esempio la lotteria degli scontrini, accompagnate da una stretta sui commercianti che non accettano pagamenti POS, con una multa di 30 euro più il 4% del valore della transazione.
Il M5S non è d’accordo sulle multe e insiste per abbassare il costo delle transazioni (ipotesi considerata e poi scartata).
Altre misure
- Sugar tax: nuova tassa ecologica sulle bibite che contengono zuccheri aggiunti e sulle polveri per produrre bibite (10 euro per ettolitro e 25 centesimi al chilogrammo di polveri) da metà 2020. Italia Viva è contraria.
- Pene evasori: in manovra carcere fino a 8 anni (dagli attuali 6) per dichiarazione fraudolenta. Dibattito aperto all’interno della maggioranza su soglie di punibilità e dettagli della norma.
La Legge di Bilancio 2020 è attesa a giorni in Parlamento, dove inizierà l’iter di approvazione con il passaggio alla Camera e al Senato. Il dl collegato invece entrerà in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, poi dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni.
Sullo sfondo, l’atteso parere della Commissione UE dopo aver ricevuto il Draft budgetary plan (il Documento programmatico di bilancio – Dpb): il via libera deve arrivare entro fine novembre. Come da prassi, infatti, a fronte di potenziali rischi di scostamento dalle regole di bilancio comunitarie, potrebbero essere richiesti ulteriori chiarimenti.