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I nuovi obblighi di governance delle srl previsti dal codice della crisi di impresa potrebbero diventare meno stringenti: un emendamento di maggioranza allo Sblocca Cantieri incamera le proteste delle imprese chiamate a nominare un revisore o un collegio sindacale.
L’emendamento prevede che l’obbligo scatti, entro il 16 dicembre 2019, se un’impresa supera per due esercizi consecutivi due dei parametri:
- totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 4 milioni di euro;
- ricavi delle vendite e delle prestazioni: 4 milioni di euro;
- dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 20.
Si tratta, quindi, di una regola meno severa di quella prevista dall’articolo 2477 del codice civile, comma 2, lettera c, come modificato dal nuovo Codice della Crisi d’impresa (art. 379 del DLgs. 14/2019), in base al quale basta superare uno dei limiti sopra indicati, che fra l’altro sono stati anche resi più semplici da superare (2 milioni di euro di arrivo e ricavi, 10 dipendenti).
=> Crisi d’impresa: i nuovi indicatori per prevenirla
L’emendamento permette anche alle imprese che avevano già provveduto a nominare l’organo di controllo di procedere con la revoca.
Di fatto, è una riproposizione, con lievi modifiche, della precedente legislazione.
Una sorta di resa completa, che in un certo senso annulla la ratio preventiva del Codice della Crisi d’impresa, il cui scopo è evitare i fallimenti individuando per tempo situazioni di rischio.