L’unica certezza è che il CdM per approvare il Decreto Famiglia è stato rinviato al dopo elezioni europee (26 maggio): lo hanno ribadito il premier Conte, e i due vice, Di Maio e Salvini.
Per il resto, il dibattito resta acceso: più che nel merito delle misure, sulle coperture per finanziarle. Il dibattuto politico in seno al Governo e tra i due alleati, dopo il voto sarà depurato perlomeno dalla componente elettorale.
Le misure
La nuova proposta – oltre allo sconto su pannolini e babysitter e dimezzamento rette asili nido – è di introdurre un assegno per famiglie con figli ed ISEE fino a 50mila euro (costo: un miliardo di euro), destinato ala cura e all’educazione dei figli (proporzionato a numero ed età), con importo maggiorato in caso di minori con disabilità, diritto alla Legge 104 e assegno di natalità.
Sono correttivi proposti dal Ministro Fontana, sempre che si trovi l’accordo sulle risorse e si ottenga il placet della Ragioneria di Stato.
=> Incentivi 2019 per la famiglia: guida alle misure disponibili
Il nodo risorse
Il Decreto Famiglia è fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle, che vorrebbe utilizzare le risorse avanzate dal reddito di cittadinanza. Un punto su cui si è inceppato l’iter: per divergenze nella maggioranza sull’utilizzo dei risparmi in questione ma anche perchè i risparmi reali sulle risorse che il bilancio 2019 ha destina al RdC, infatti, si potranno conteggiare solo a fine anno.
Fra l’altro, la norma prevede un meccanismo di vasi comunicanti con la Quota 100, per cui i soldi non spesi per il RdC vanno automaticamente a finanziare eventuali richieste in più di Quota 100 e viceversa. Ora, l’andamento delle due misure al momento lascia pensare che ci saranno dei risparmi, ma tecnicamente si tratta di soldi che non si possono utilizzare prima del 2020.
Le altre ipotesi di finanziamento: riordino strumenti di sostegno alla famiglia (ANF, assegno di natalità, premio alla nascita, voucher asili nido). In ogni caso, per avere certezze bisogna attendere il provvedimento in Consiglio dei Ministri, in agenda (par di capire) la settimana prossima.