Aste pubbliche online: limiti e vantaggi

di Anna Fabi

Pubblicato 9 Maggio 2019
Aggiornato 10 Giugno 2019 10:38

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Ritardi, limiti e criticità segnalate dai commercialisti in merito alla procedura telematica obbligatoria per le aste pubbliche.

La riforma che ha introdotto l’obbligo di gestire le aste pubbliche in modalità telematica è in vigore da un anno ed è tempo del primo bilancio, stilato dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.

Sono gli stessi commercialisti, coinvolti in un sondaggio sul processo esecutivo e sul portale delle vendite pubbliche, a sottolineare come non manchino i ritardi e le criticità relative, soprattutto, alla pubblicità sul portale delle vendite pubbliche (PVP).

I risultati dal sondaggio – commentano i due Consiglieri nazionali delegati alle funzioni giudiziarie, Valeria Giancola e Giuseppe Tedesco – consentono di fare un bilancio del primo anno di applicazione della normativa.

Al momento, la realizzazione dell’obiettivo di garantire trasparenza, semplificazione, efficacia, sicurezza, esattezza e regolarità delle gare telematiche sembra lontana.

La frammentazione del processo informatico tra differenti “attori” che a loro volta operano con sistemi complessi, diversificati e poco intuitivi per l’utente, nonché la scarsa conoscenza degli strumenti informatici non sembrano aver agevolato la diffusione delle nuove regole.

La riforma fatica a essere attuata dai tribunali in modo concreto e, anche quando le modalità telematiche sono state implementate, emergono prassi non uniformi che generano non poche difficoltà per i professionisti che operano in questo ambito.

Le criticità riguardano anche il regime di responsabilità e i nuovi adempimenti, che ricadono sul professionista delegato, chiamato a curare la pubblicazione sul PVP.

Talvolta, ad esempio, si segnala che la pubblicità sul PVP viene eseguita da alcune società private designate dal giudice: all’incarico di procedere agli adempimenti pubblicitari, dunque, non corrisponde un adeguato sistema di responsabilità dell’operatore incaricato.

Il commercialista delegato, inoltre, va incontro a problemi tecnici notevoli e a macchinose procedure di correzione degli errori che spesso richiedono l’ulteriore versamento del contributo di pubblicazione sul PVP.

Le proposte avanzate dai professionisti riguardano, in primis, il riconoscimento al commercialista delegato di un ruolo centrale nella procedura esecutiva sin dalla fase della pubblicazione sul PVP. Viene anche proposto l’efficientamento del funzionamento del PVP, consentendo la correzione o la revisione dei dati inseriti attraverso procedure standardizzate che non costringano a ricominciare il procedimento ex novo.