Sconti contributivi per la pensione delle donne con figli (quattro mesi per ciascuno), riscatto di laurea agevolata senza limiti di età (con il solo paletto relativo al calcolo contributivo), niente finestra trimestrale per addetti a mansioni gravose, più tutele per la famiglia ed ampliamento degli incentivi alle imprese che assumono i percettori del reddito di cittadinanza: sono alcune delle modifiche su cui si discute alla Camera in sede di legge di conversione del decreto di riforma pensioni e Rdc.
Ricatto Laurea
Partiamo dal riscatto laurea: la norma attualmente in vigore (articolo 20, comma 6) consente una nuova possibilità di riscatto agevolato, pagando una somma intorno ai 5mila euro annui, per riscattare anni di laurea da parte di lavoratori che non abbiano ancora 45 anni.
Nelle scorse settimane, il presidente uscente dell’INPS, Tito Boeri, segnalava tra l’altro che questo vincolo potesse essere a rischio di costituzionalità. Di contro, un ampliamento generalizzato della platea metterebbe in crisi i conti dell’istituto. Dunque? La soluzione sarebbe quella di restare fermi sulla limitazione al sistema contributivo. Sembra dunque prevalere la proposta Boeri:
Delimitare l’applicazione del riscatto agevolato ai contributivi puri (le persone che hanno iniziato a versare i contributi dopo il 31 dicembre 1995), senza imporre limiti d’età.
Il paletto di età verrebbe eliminato restando il solo vincolo sui contributivi puri, coloro che non hanno versamenti contributivi precedenti al primo gennaio 1996.
Reddito di Cittadinanza
Sul fronte RdC, oltre ai nuovi requisiti di accesso (residenza, certificazione del patrimonio) spiccherebbero anche gli incentivi per le imprese. Si discute infatti del potenziamento del contributo previsto per i datori di lavoro che assumo titolari della prestazione. La proposta è di applicare l’incentivo anche alle stabilizzazioni di rapporti a termine e non più solo alle nuove assunzioni.
Resterebbero i paletti previsti: applicazione solo nel rispetto del regime de minimis, con incremento occupazionale netto e con restituzione dell’incentivo in caso di licenziamento.
Altre proposte legate a reddito e pensione di cittadinanza:
- Bonus bebè e asilo nido esclusi dall’imponibile per l’accesso al Reddito di Cittadinanza;
- Rdc e PdC con corsia preferenziale per disabili e famiglie numerose (scala di equivalenza rivista);
- Pensione di cittadinanza per over 67 che convivono esclusivamente con una o più persone con disabilità grave o non autosufficiente (anche se di età inferiore).
Altre misure
- Maternità e malattia in Gestione Separata INPS: anche per chi ha solo un mese di contribuzione (invece di tre);
- Riders: lavoratori della sharing / gig economy assimilati al lavoro dipendente (collaborazioni continuative);
- Gravosi: abolizione della finestra trimestrale per la decorrenza della pensione.
I tempi sono stretti: l’approvazione della legge è attesa entro il 29 marzo, a pena la decadenza del decreto.