Arriva con l’inizio del nuovo anno la soppressione definitiva del SISTRI, il sistema informatico per la tracciabilità dei rifiuti introdotto nel 2009 che negli ultimi anni ha creato disagi e malcontenti alle imprese del settore pur non essendo mai entrato realmente in funzione.
A decorrere dal 1 gennaio 2019 il SISTRI viene soppresso, come previsto dal Decreto Semplificazioni (Dl 135/2018) e di conseguenza non sono più dovuti i relativi contributi di iscrizione, previsti dal decreto ministeriale 78/2016.
Fino alla definizione di un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti da parte del Ministero dell’Ambiente, tornano in vigore le vecchie norme sulla tracciabilità dei rifiuti precedenti al 2010, ovvero gli adempimenti relativi alla gestione dei rifiuti antecedenti alla disciplina SISTRI.
Le imprese del settore dovranno quindi:
- presentare il modello unico di dichiarazione ambientale (MUD);
- tenere il registro di carico scarico;
- utilizzare i formulari di trasporto anche in formato digitale (adempimenti previsti dagli artt. 188, 189, 190 e 193, D.Lgs. n. 152/2006, nel testo previgente alle modifiche apportate dal D.Lgs. n. 205/2010).
Sono altresì applicabili le disposizioni in materia di violazione degli obblighi di comunicazione – tenuta dei registri obbligatori e dei formulari ex art. 258, D.Lgs. n. 152/2006.