Il passaggio parlamentare della manovra di Bilancio, sui cui si è votata la fiducia sulla base di un maxi-emendamento del Governo, ha trasformato la legge in un articolo unico formato da centinaia di commi, che spesso richiedono altrettanti provvedimenti di prassi per rendere operative tutte le misure introdotte. La manovra 2019 richiede alla fine ben 161 decreti attuativi (mentre il testo uscito dal consiglio dei ministri ne prevedeva 40).
L’impegno più consistente spetta al ministero dell’Economia, che dovrà emanare 26 decreti attuativi della Legge di Bilancio 2019 nel corso dell’anno, seguito da Lavoro e Sviluppo economico a quota 21 (seguono con 12 provvedimenti il Ministero del Lavoro e con 9 decreti il Ministero dello Sviluppo economico).
Quello più atteso è senza dubbio il provvedimento che riguarda reddito di cittadinanza e riforma pensioni, in realtà un vero e proprio decreto legge, che poi passerà all’esame del Parlamento. L’emanazione è prevista entro gennaio.
Altra norma di rilievo in attesa di decreti è l’incentivo sugli acquisti di auto ecologiche (commi 1031 e seguenti), che prevede un contributo parametrato alle emissioni (che può arrivare a 6mila euro) per chi acquista veicoli a basse emissioni e rottama contestualmente l’auto omologata nelle classi euro 1,2,3 e 4. Ci vuole un decreto dello Sviluppo Economico entro fine febbraio con la disciplina applicativa, che riguarderà anche la detrazione spettante per chi realizza infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici.
Stesso discorso per i voucher manager innovazione PMI: entro fine marzo, un decreto dello Sviluppo Economico dovrà istituire l’elenco di società di consulenza e manager qualificati, nonché stabilire i criteri per l’accesso e le modalità di erogazione del contributo.
In alcuni casi i tempi, tuttavia, saranno più lunghi (scadenze permettendo) vista la complessità della materia. Ad esempio la web tax prevista dai commi 35 e seguenti: necessita di un decreto dei Ministeri dell’Economia e dello Sviluppo Economico, – che devono però sentire l’Authority TLC e l’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) – e di successivi documenti di prassi dell’Agenzia delle Entrate. Il decreto attuativo, in base alle tempistiche contenute nella legge (che spesso vengono disattese), deve arrivare entro quattro mesi dall’entrata in vigore, quindi entro fine aprile.