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Manovra 2019, tutte le misure

di Barbara Weisz

24 Dicembre 2018 14:33

Flat tax autonomi, mini Ires imprese, reddito di cittadinanza, quota 100, saldo e stralcio cartelle, pacchetto famiglia: quadro delle principali misure inserite nella manovra 2019.

  La manovra 2019 è alle sue battute finali, che del tutto eccezionalmente quest’anno avvengono nel bel mezzo della pausa natalizia. Il Senato ha approvato il testo sabato 22 dicembre a tarda notte, la Camera deve ora riapprovare in terza lettura. E’ convocata per venerdì 28 dicembre. Il via libera definitivo arriverà entro il 31 dicembre, per l’entrata in vigore a inizio 2019.

L’iter di questa Legge di Bilancio è stato parecchio accidentato, in primis a causa della iniziale bocciatura UE. Mai discussa dal Senato, ha visto il Governo mettere a punto un maxi-emendamento che costituisce, in pratica, il testo definitivo di questa manovra, approvata con fiducia in fretta e furia.

=> Scarica il testo del maxi-emendamento alla Legge di Bilancio 2019

I cambiamenti fondamentali riguardano i numeri, con il deficit/PIL  che è sceso al 2,05% e il PIL all’1,%.Riviste di conseguenza importanti misure, a partire da reddito di cittadinanza e quota 100 (riforma pensioni). Sulle quali resta l’anomalia dell’esclusione dalla manovra.

Le nuove norme verranno previste con provvedimenti legislativi ad hoc nelle prime settimane di gennaio, nel frattempo in Legge di Bilancio vengono finanziati, con risorse che sono state riviste al ribasso nel corso del passaggio al Senato in base all’accordo con la commissione Ue sui conti pubblici. Per il reddito di cittadinanza, ci sono 7,1 miliardi nel 2019, 8,055 per il 2020, 8,317 per il 2021. La riforma pensioni è invece finanziata con 3,968 per il 2019, 8,336 per il 2020 e 8,684 per il 2021.

In materia previdenziale c’è una novità, prevista in manovra, introdotta insieme ai provvedimenti che producono risparmi successivi all’accordo con Bruxelles: la rimodulazione della perequazione pensioni, che resta invariata per i trattamenti fino a tre volte il minimo, mentre si riduce per le altre pensioni.

Fisco

Fra le misure fondamentali della manovra, si conferma la flat tax per le partite IVA. Si tratta dell’innalzamento dl regime forfettario fino a 65mila euro annui di ricavi, applicando l’aliquota agevolata del 15%. In parole molto semplici, il nuovo forfettario prevede che il tetto di 65mila euro sostituisca tutti i precedenti limiti di recavi differenziati per le diverse categorie. Per il resto, l’imponibile si calcola nello stesso modo, applicando agli incassi un coefficiente che cambia per le varie attività autonome o professionali. Importante anche la mini Ires al 15% per le PMI che assumono o effettuano nuovi investimenti.

Dal 2020, viene introdotta una nuova imposta sostitutiva per fatturato fino a 100mila euro, che però non comporta più l’adesione al regime forfettario, quindi si applica in modo ordinario una tassazione del 20%.

Altre novità del pacchetto fiscale: gli insegnanti che fanno lezioni private possono applicare una nuova imposta sostitutiva al 15%.

Il passaggio al Senato introduce anche il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali (che era atteso nei mesi scorsi all’interno del decreto fiscale, ma che alla fine non era stato inserito nella pace fiscale). Si possono sanare le cartelle dal 2000 al 2017 pagando aliquote fiscali agevolate che cambiano in base all’ISEE.

Novità inserita con il maxiemendamento del Governo, la web tax, un’imposta del 3% sul fatturato digitale che si applica alle imprese del settore che fatturano almeno 750 milioni di euro, di cui 5,5 milioni nel territorio italiano per servizi digitali. La norma dettaglia le tipologie di servizi che ricadono sotto la nuova tassazione, prevede un versamento trimestrale e rimanda ai decreti attuativi l’operatività.

Incentivi

Incentivi per l’acquisto di auto poco inquinanti (per lo più auto elettriche), con un contributo da 1500 a 6mila euro. Introdotto invece un’imposta, dal marzo 2019 alla fine del 2021, per chi acquista auto ad alte emissioni (ecotassa).

Sul fronte delle imprese, c’è la proroga dell’iperammortamento per gli investimenti in beni e software 4.0. Rispetto allo scorso anno, cambiano le aliquote.

Proroga credito d’imposta sulla formazione 4.0, anche qui con rimodulazione più favorevole alle PMI. Nuovo voucher manager digitalizzazione per servizi di consulenza sulla trasformazione dell’azienda in chiave 4.0. Rimodulazione al ribasso del credito d’imposta per spese di ricerca e sviluppo, con l’abbassamento della quota agevolabile (salvo specifiche ipotesi) dal 50 al 25%, nonché dell’importo massimo per impresa da 20 a 10 milioni.

Famiglia

Corposo pacchetto famiglia, con la maternità che diventa più flessibile (la madre può decidere di utilizzare tutti e cinque i mesi dopo la nascita del bambino). E sale a cinque il numero di giorni di congedo obbligatorio per i papà, che possono poi aggiungerne uno in sostituzione della madre.

IVA

Cambia la clausola di salvaguardia sull’IVA, che comunque resta sterilizzata per il 2019 (quindi, non ci saranno aumenti dell’imposta sul valore aggiunto il prossimo anno). Dal 2020, l’IVA ridotta passerebbe dal 10 al 13%, e quella ordinaria al 25,2%, per poi salire ulteriormente al 26,5%. In ogni caso, sottolineiamo che s tratta di clausole di salvaguardia, che il Governo ha già annunciato di non voler far scattare nemmeno nei prossimi anni.

Altre misure

  • Credito d’imposta del 36% per le imprese che acquistano materiali provenienti da riciclo.
  • Risorse per il potenziamento del Made in Italy.
  • Torna l’indennizzo per la cessione di attività commerciali.
  • Ampliamento platea destinatari agevolazioni Resto al Sud per la creazione d’impresa (età alzata fino a 45 anni).
  • Bonus contributivo per assunzione giovani eccellenze.
  • Rifinanziamento Nuova Sabatini per l’acquisto di macchinari nuovi delle PMI.