Settimana di fuoco per la legge di Bilancio, con l’inizio dell’iter in Senato e, soprattutto, i vertici decisivi con l’Unione Europea per evitare la procedura di infrazione. Domani, martedì 11 dicembre, il premier Giuseppe Conte dovrà riferire al Parlamento sulle decisioni dell’esecutivo in materia di riduzione del rapporto deficit/PIL, in vista del Consiglio europeo del 13 dicembre.
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Dalle scelte del Governo in materia di disavanzo, dipende la formulazione delle misure fondamentali su reddito di cittadinanza e riforma pensioni. In realtà, lo ricordiamo, si tratta di norme che potrebbero alla fine confluire in provvedimenti specifici, e non nella manovra, nella quale però ci sono le relative previsioni di spesa.
La Legge di Bilancio 2019 finanzia con 16 miliardi queste due misure. Il punto è che, abbassando il deficit, bisogna anche limitare queste risorse. Questi due elementi sono, dunque, strettamente legati. Come è noto, la momento in manovra il rapporto deficit/PIL è al 2,4%. Le richieste dell’Europa sono di abbassarlo sotto il 2%, mentre il Governo non vorrebbe scendere sotto questa soglia. Una riduzione al 2% quindi di 4 punti percentuali, impone di tagliare circa 7-8 miliardi attualmente previsti in manovra.
Lo slittamento ad aprile del reddito di cittadinanza varrebbe circa 1 miliardo, i paletti sull’introduzione della quota 100 (divieto di cumulo con il lavoro dipendente fino al compimento dell’età pensionabile e finestre di uscita 2019) consentirebbe risparmi fino a 2 miliardi. Ci sarebbero poi altre risorse che l’esecutivo intende reperire con altre misure. In ogni caso, il passaggio della manovra al Senato è decisivo per le decisioni su reddito di di cittadinanza e riforma pensioni.
Su quest’ultimo fronte, si registrano nuove ipotesi riferite al taglio delle pensioni d’oro, che sarebbe meno incisivo del previsto, alzando la sogli dei 90mila euro lordi, oppure introducendo un diverso meccanismo (non più un taglio, ma un blocco delle rivalutazioni. Altro capitolo che sarà rimaneggiato in Senato, quello relativo alle misure per le imprese, che chiedono una riduzione del cuneo fiscale e delle tariffe INAIL.
Ricordiamo che il passaggio alla Camera ha introdotto novità per le imprese, più favorevoli per le PMI che per le realtà di grandi dimensioni, ad esempio sul fronte degli incentivi Industria 4.0: per le PMI, si è alzato al 270%l’iperammortamento sull’acquisto di macchinari 4.0, e per le sole piccole imprese al 50% il credito d’imposta per la formazione 4.0 (che invece resta al 40% per le medie imprese e scende al 30% per le grandi).
Il calendario della manovra a Palazzo Madama prevede, per le 17 di oggi, lunedì 10 dicembre, le comunicazioni in Aula del presidente e quindi l’inizio della discussione sul testo in commissione Bilancio.