Niente aumenti IVA: la legge di Bilancio sterilizza le clausole di salvaguardia che prevedevano il rialzo dell’imposta sul valore aggiunto, che quindi nel 2019 resta invariata al 22%, mentre l’aliquota ridotta resta al 10%. La norma è contenuta nell’articolo 2 del Ddl di Bilancio. Resta il rischio di aumenti dal 2020, che però è ridotto rispetto a quanto precedentemente previsto. In base alla nuova formulazione, l’aliquota ridotta salirebbe all’11,5% dal 2020 e quella ordinaria al 24,1% per poi aumentare al 24,5% dal 2021.
La clausola di salvaguardia dello scorso anno, invece (articolo 1, comma 2, legge 205/2017), prevedeva una progressione maggiore dell’IVA: 24,2% nel 2019, 24,9% nel 2021, 25% dal 2022, con aliquota ridotta all’11,5% nel 2019 e al 13% nel 2020.
=> Legge di Bilancio 2019 alle Camere, le misure
Si tratta sempre di clausole di salvaguardia per assicurare il rispetto dei vincoli di Bilancio (compensando eventuali scostamenti rispetto a quanto programmato). E gli aumenti previsti per i prossimi anni sono semplicemente sulla carta, non c’è la reale volontà del Governo di modificare l’imposta sul valore aggiunto.
Stop anche al previsto aumento della benzina e del gasolio, con l’abrogazione dell’articolo 19 del dl 91/2014.