Flat tax al 15% fino a 65mila euro, IRES al 15% sugli utili reinvestiti in beni strumentali nuovi o in nuove assunzioni, come previsto ci sono sono gli stanziamenti (ma non gli articolati) relativi a Reddito e pensioni di cittadinanza e alla Riforma Pensioni: sono le misure contenute nella Legge di Bilancio 2019, nel testo definitivo del ddl approvato lo scorso 15 ottobre e finalmente inviato alle Camere, con oltre due settimane di ritardo. Fra le altre misure destinate alle imprese: cedolare secca sull’affitto di negozi e laboratori artigiani, proroga dell’iperammortamento con aliquote rimodulate al ribasso (mentre è stato eliminato il superammortamento), voucher per gli innovation manager nelle PMI, abrogazione Iri (imposta sul reddito degli imprenditori) e Ace (aiuto alla crescita economica), rifinanziamento nuova Sabatini, proroga incentivo occupazione Mezzogiorno, nuova agevolazione contributiva per l’assunzione di giovani eccellenze (laureati con il massimo dei voti e dottori di ricerca).
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Inizia ora l’iter parlamentare della manovra 2019, che al solito deve essere approvata entro fine anno, per l’entrate in vigore delle misure il primo gennaio 2019. Si tratta, come è noto, di una sessione di Bilancio particolarmente delicata, sulla quale grava il peso della bocciatura Ue, che potrebbe sfociare in una procedura di infrazione all’Italia. Su questo fronte, si registra un botta e risposta istituzionale fra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il premier, Giovanni Conte, sull’importanza del dialogo con l’Europa. Il Quirinale, annunciando di aver autorizzato la trasmissione della manovra alle Camere il 31 ottobre, si rivolge al Governo, «nel comune intento di tutelare gli interessi fondamentali dell’Italia, con l’obiettivo di una legge di bilancio che difenda il risparmio degli italiani, rafforzi la fiducia delle famiglie, delle imprese e degli operatori economici e ponga l’Italia al riparo dall’instabilità finanziaria», sollecitando l’esecutivo a sviluppare – anche nel corso dell’esame parlamentare – il confronto e un dialogo costruttivo con le istituzioni europee». Immediata la risposta di Palazzo Chigi. Il governo assicura che «l’interlocuzione tra il Governo italiano e la Commissione europea avviene nel contesto di un dialogo proficuo e costante», che «c’è senz’altro il comune intento di lavorare alla stabilità dei conti pubblici e alla tutela del risparmio». L’esecutivo «intende rilanciare la crescita e l’occupazione, con una particolare attenzione agli investimenti pubblici, alla creazione di un ambiente normativo e istituzionale favorevole agli investimenti privati e al contrasto della povertà e delle disuguaglianze», con l’obiettivo di arrivare «a un’Italia deburocratizzata e digitalizzata, attenta ai bisogni dei cittadini, in un quadro di stabilità finanziaria e di sviluppo sociale ed economico».
Questo dunque il clima in cui inizia l’iter parlamentare di Bilancio. Ricordiamo infine che il dialogo Roma-Bruxelles prosegue a sua volta, dopo che la commissione Ue ha inviato una nuova missiva all’Italia chiedendo chiarimnti ulteriori sulla riduzione del debito, a cui il ministero dell’Economia risponderà entro il 13 novembre. Ecco con precisione quali sono le principali misure contenute nel ddl di Bilancio:
- flat tax: estensione del regime dei minimi con aliquota al 15% fino a 65mila euro di reddito. Dal 2020, scatterà anche un’imposta sostitutiva, al 20% per i redditi fra 65mila e 100mila euro.
- Reddito di cittadinanza: ci sono 9 miliardi annui a partire dal 2019, per finanziare reddito e pensioni di cittadinanza. L’attuazione degli interventi previsti è rimandata ad appositi provvedimenti normativi. Dunque, non c’è in manovra una misura compiuto sul reddito di cittadinanza, che indichi da quando prenderà il via il nuovo ammortizzatore sociale, e in che termini. La Legge di Bilancio contiene solo l’indicazione delle risorse destinate alla misura, mentre sarà necessario un nuovo intervento legislativo per istituire il reddito d cittadinanza.
- Riforma Pensioni: stesso discorso, la quota 100 non è inserita in manovra, ma ci sono gli Stanziamenti. Per le nuove forme di flessibilità in uscita ci sono 6,7 miliardi per il 2019 e 7 miliardi per il 2020
=> Legge di Bilancio senza riforma pensioni e reddito di cittadinanza
- IRES: scende di nove punti percentuali, quindi anch’essa al 15%, sugli utili che vengono reinvestiti per acquistare nuovi macchinari o per effettuare nuove assunzioni, a tempo determinato o indeterminato.
- IRI: l’imposta sul reddito dell’imprenditore è abrogata dal periodo d’imposta 2018.
- ACE: eliminata anche l’agevolazione sull’investimento degli utili (aiuto alla crescita economica).
- Cedolare secca: estesa agli immobili commerciali della categoria catastale C1 (negozi e laboratori), con superficie fino a 600 mq.
- Iperammortamento: prorogato al 2019, ma rimodulato al ribasso rispetto all’attuale agevolazione (valida fino al 31 dicmebre 2018) pari al 250%. le nuove aliquote: resta al 250% per investimenti fino a 2,5 mln di euro, 200% fra 2,5 e 10 milioni di euro, 50% fra 10 e 20 milioni di euro. In pratica, resta invariata l’agevolazione solo per gli investimenti fino a 2,5 mln, che sono con ogni probabilità maggiormente frequenti fra le PMI, mentre si ridudce per gli investimenti che, essendo di maggiore importo, riguardano più frequentemente imprese di dimensioni medio-grandi. L’iperammortamento è limitato agli investimenti in macchinari 4.0, è esteso anche al software nella misura del 140%.
- Voucher per gli innovation manager: contributo a fondo perduto destinato alle PMI per consulenze sulla trasformazione dell’impresa in chiave 4.0.
- Bonus occupazione: nuovo esonero contributivo per l’assunzione di giovani laureati con 100 e lode e dottori di ricerca, in entrambi i casi con titolo conseguito nel 2018 o fino al 30 giugno 2019. Proroga fino al 2020 dell’incentivo Occupazione Mezzogiorno, per le assunzioni under 35 o disoccupati in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.
- Sport bonus: credito d’imposta al 65% per le erogazioni liberali per la manutenzione, ristrutturazione, o nuova realizzazione di impianti sportivi pubblici.
- Nuova Sabatini: la misura per il finanziamento agevolato di nuovi macchinari acquistati dalle PMI è rifinanziata con 48 milioni di euro per il 2019, 96 milioni di euro dal 2020 al 2023, 48 milioni di euro per il 2024.
- Made in Italy: stanziamenti di risorse per un totale di 110 milioni di euro per il biennio 2019-2020.