Conto alla rovescia verso il DEF scandito dalle anticipazioni, che riguardano anche i numeri: il rapporto deficit/PIL potrebbe attestarsi all’1,9%, con qualche decimo di punto in più rispetto alle stime precedenti, ma comunque all’interno dei parametri europei.
Il Governo presenterà il Documento di Economia e Finanza giovedì 27 settembre con gli aggiornamenti sugli obiettivi programmatici rispetto ai numeri forniti nell’aprile scorso, in termini di PIL, deficit e debito. Poi, il calendario di politica economica vede la presentazione della Legge di Bilancio entro il prossimo 15 ottobre, per l’inizio del cammino parlamentare e l’approvazione entro la fine dell’anno.
Portare il deficit all’1,9%, utilizzando dunque un margine dello 0,3% rispetto alle stime di primavera, significa recuperare 17 miliardi di euro, quanto basta per finanziare il congelamento delle clausole di salvaguardia, evitando l’aumento IVA.
In questo modo, le altre risorse a disposizione, ad esempio le entrate che deriveranno dalla pace fiscale, andranno interamente a finanziare le riforme (pensioni, reddito di cittadinanza, flat tax).
Il rapporto deficit/PIL all’1,9% posizione l’Italia ben al di sotto della media europea, che vede un deficit allo 0,6%, ma in netto miglioramento rispetto al 2,3% del 2017.
Il punto più dolente per i conti pubblici italiani resta il debito, intorno al 130%, che dopo la Grecia è il più alto d’Europa.