Decreto Milleproroghe in dirittura d’arrivo: dopo l’approvazione alla Camera il testo è tornato al Senato, dove il calendario prevede la discussione in aula mercoledì 19 settembre. I tempi sono strettissimi: il decreto deve essere approvato entro il 23 settembre.
Non a caso, l’esecutivo per la prima volta dal suo insediamento ha posto la questione di fiducia. Dunque, non ci saranno (prevedibilmente) modifiche a Palazzo Madama.
Il testo uscito da Montecitorio, che dunque dovrebbe essere quello definitivo, non comprende la proroga delle scadenze per pagare le rate della rottamazione cartelle, che quindi restano:
- 1°ottobre (seconda rata 2018)
- 30 ottobre (terza rata 2018)
- 30 novembre (quarta rata 2018)
Proroghe ammesse
In base agli accordi, fino al 2020 sarà possibile sospendere per 12 mesi il pagamento del mutuo da parte delle imprese in difficoltà. Come previsto, poi, confermato fino al 2020 il bonus cultura per i giovani (500 euro al compimento dei 18 anni) e rinviata – con modifiche, la piena attuazione della riforma delle banche di credito cooperativo.
Fra le altre misure:
- ISEE precompilato nel 2019,
- slittamento al 2019 della riforma dell’abilitazione per la professione forense,
- rimborsi rapidi per i risparmiatori coinvolti nel crack delle banche (è necessario che ci sia la pronuncia favorevole dell’Arbitro delle controversie finanziarie entro il 30 novembre), con la possibilità di chiedere alla Consob il 30% del dovuto.
Per avere certezze è tuttavia necessario attendere il passaggio finale in Senato e l’approvazione definitiva entro il 23 settembre.