Requisiti tecnici di sicurezza relativi agli aeromobili, ai motori e a tutta la componentistica, rispetto dell’ambiente, coerenza con i principi fondamentali dell’Unione Europea: sono i punti chiave del regolamento UE applicabile agli aeromobili senza equipaggio, ovvero i droni, per i quali c’è in vista anche provvedimento ad hoc atteso per fine anno o inizio 2019.
Il regolamento 2018/1139 contiene già i requisiti essenziali per la progettazione, produzione, manutenzione, compatibilità ambientale ed esercizio a cui devono attenersi imprese e privati che partecipano all’esercizio dei droni (compresi i piloti remoti).
In generale, «le norme riguardanti gli aeromobili senza equipaggio dovrebbero contribuire al rispetto dei diritti garantiti dal diritto dell’Unione, in particolare il rispetto della riservatezza e della vita familiare» sanciti dai trattati comunitari.
Previsti sistemi nazionali di immatricolazione digitali e margini di flessibilità per alcuni tipi di droni.
Sottolineiamo che si tratta di norme di interesse non solo per le aziende impegnate nella progettazione dei droni ma anche per le PMI che ne fanno uso (ad esempio in Agricoltura).
Le norme si applicano anche ai cosiddetti aeromodelli, impiegati principalmente per attività ricreative. In questo caso si consigliano elementi di flessibilità attraverso provvedimenti attuativi, che tengano conto dei risultati fin qui ottenuti in relazione ai droni gestiti associazioni o club di aeromodellismo, che hanno elaborato codici di condotta specifici per tali attività.