Una semplificazione degli adempimenti, nuove modalità per calcolare l’imponibile, un’aliquota alzata dal 5% al 15%, niente più limiti temporali per restare nel Regime dei Minimi: sono le principali novità previste dalla riforma di questa forma di tassazione forfettaria inserita nella Legge di Stabilità. A regolamentare il nuovo Regime dei Minimi è l’articolo 9 della manovra. Le principali novità rispetto ai precedenti regimi forfettari, che vengono sostituiti dalla nuova norma, sono l’aliquota fiscale, che sale dal 5 al 15%, il limite al volume d’affari, differenziato per le varie categorie di partite IVA, il modo di calcolare l’imponibile, in base a coefficienti specifici, senza più deducibilità delle spese, la possibilità di restare nel regime fino a quando si mantengono i requisiti, senza limiti temporali fissi. L’aliquota del 15% sostituisce IRPEF, addizionali, IRAP e IVA.
Il nuovo Regime dei Minimi sostituisce tutti i precedenti regimi forfettari, quindi quello agevolato per l’imprenditoria giovanile e i lavoratori in mobilità (articolo 27, commi 1-2 del dl 98/2011, convertito con modificazioni dalla legge 111/2011), il cosiddetto il forfettino sulle nuove iniziative produttive (articolo 13, legge 388/2000), e il forfettone (commi 96-115, legge 244/2007). La legge fissa regola precise per il passaggio dai vecchio al nuovo sistema.
=> Regime dei Minimi dal 2015, il periodo transitorio
Altri requisiti necessari, oltre a quelli già esposti: spese per il personale fino a 5mila euro, investimenti in beni strumentali fino a 20mila euro, nell’esercizio precedente. Vediamo ora le tabelle su tetti di reddito e coefficienti per ciascuna attività autonoma.
Tipologia di attività | Tetto di reddito | Coefficiente |
Industrie alimentari e delle bevande | 35.000 euro | 40% |
Commercio all’ingrosso e al dettaglio | 40.000 euro | 40% |
Commercio ambulante di alimentari e bevande | 30.000 euro | 40% |
Commercio ambulante di altri prodotti | 20.000 euro | 54% |
Costruzioni e attività immobiliari | 15.000 euro | 86% |
Intermediari del commercio | 15.000 euro | 62% |
Attività dei servizi di alloggio e ristorazione | 40.000 euro | 40% |
Attività professionali | 15.000 euro | 78% |
Altre attività economiche | 20.000 euro | 67% |
=> Regime dei Minimi, sintesi dei requisiti di accesso
Per le nuove attività, l’imponibile è ridotto di un terzo per i primi tre anni. Non si applicano gli studi di settore. Per le imprese, c’è anche un’agevolazione contributiva, con la soppressione del livello minimo imponibile e l’applicazione di una percentuale sul reddito dichiarato. Possono accedere al nuovo Regime dei Minimi anche coloro che effettuano cessioni all’esportazione.
Sono previste una serie di cause di esclusione (esempi: applicazione di regimi speciali IVA, altri regimi forfettari di determinazione del reddito, agenzie immobiliari, concessionarie di auto, partecipazioni in società). Sono dettagliate le misure applicative dell’agevolazione ai fini IVA, per ogni operazione. Professionisti e imprese per accedere al nuovo Regime dei Minimi devono trasmettere apposita dichiarazione all’INPS, in via telematica, ogni anno entro il 28 febbraio.