Potrebbero essere introdotte sanzioni nei confronti dei soggetti che non adempiono all’obbligo di accettare pagamenti mediante carte di debito o credito per importi superiori a 30 euro, che indirettamente richiede pertanto l’installazione del POS.
Allo stesso tempo, è allo studio un sistema di incentivi, come ad esempio un credito di imposta, per contenere i costi di installazione e incoraggiare commercianti, artigiani e professionisti a mettersi in regola.
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L’obbligo
Il Dl 179/2012 ha reso obbligatorio accettare pagamenti con carta per gli importi superiori a 30 euro. Esercenti, artigiani e commercianti devono permettere ai propri clienti il pagamento anche tramite bancomat e carte di credito o debito.
La normativa, in vigore dal 30 giugno, non è mai decollata e ancora oggi sono in tanti a non aver installato un POS. Responsabili di ciò sono gli alti costi di installazione e di gestione, misti ad una totale assenza di sanzioni per gli inadempienti. Ma qualcosa potrebbe cambiare.
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Le novità allo studio
E’ allo studio l’idea di garantire un credito d’imposta per contenere i costi di installazione e di applicare sanzioni per gli inadempienti. L’obiettivo è sempre quello di ridurre l’uso del contante che in Italia viene utilizzato nell’80% delle transazioni contro una media Ue del 60%, aumentare la tracciabilità dei pagamenti e creare economie di scala tra i fornitori di moneta elettronica per ridurre il costo dei servizi.
I problemi da superare
In effetti sono gli alti costi a scoraggiare gli imprenditori e i professionisti nell’istallare il POS. Attualmente, infatti, oltre a quelli di installazione dell’apparecchio c’è da considerare quello variabile legato alle singole transazioni. Si tratta di spese che possono raggiungere anche i 15/20 euro al mese, a cui vanno aggiunte le commissioni pagate per ogni operazione effettuata, anche se in commercio si trovano soluzioni più economiche.
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Attualmente è stato avviato un confronto tra Banca d’Italia, Ministero dell’Economia, rappresentanti dei circuiti di moneta elettronica, ABI e associazioni di commercianti, artigiani e professionisti al fine di raggiungere un accordo con probabile introduzione di sanzioni o interdizioni in caso di inadempienza e di un credito d’imposta per agevolarne l’istallazione. Ogni valutazione in merito, tuttavia, è subordinata al reperimento della necessaria copertura finanziaria.