Fisco e tracciabilità : regime premiale ed esenzione da scritture contabili

di Francesco Mantica

Pubblicato 9 Gennaio 2012
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:45

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Obbligo per tutti gli operatori finanziari di comunicare al Fisco movimentazioni e informazioni ai fini dei controlli fiscali sui contribuenti; adeguamento alla soglia massima dei 1.000 euro per l’uso di contante e titoli al portatore; obbligo di istituire un conto corrente dedicato per imprese e professionisti che vorranno ottenere i benefici del nuovo regime premiale: sono i punti fondamentali del nuovo regime di tracciabilità  introdotto dal Governo Monti.

Un insieme di misure la cui finalità  è in ultima analisi sempre la stessa: controllare e verificare i movimenti in entrata ed in uscita del contribuente attraverso i sistemi tracciabili. Ma se da un lato il Fisco persegue la massima trasparenza nelle movimentazioni finanziarie, dall’altro concederà  alcune semplificazioni a fronte dei nuovi obblighi.

Ne è un esempio il nuovo regime premiale: istruendo un apposito conto dedicato imprenditori e professionisti potranno beneficiare di numerose agevolazioni fiscali.

Imprese individuali e lavoratori autonomi che accetteranno le condizioni saranno esonerati dalle scritture contabili ai fini delle imposte dirette, dovranno adottare il criterio di cassa nella determinazione dell’imponibile ai fini Irpef e verseranno l’imposta sul valore aggiunto in un’unica soluzione annuale.

E’ bene ricordare che, in questo “do ut des” per cui si concede qualche agevolazione in cambio di una maggiore trasparenza, il Fisco avrà  sempre il coltello dalla parte del manico.

Le verifiche della Guardia di Finanza sono ora, differentemente da quanto avveniva prima, senza limiti di tempo: la nuova legislazione prevede infatti la soppressione del limite (che era di 15 giorni) della durata del controllo amministrativo in forma di accesso.

In caso di presunta irregolarità  dei soggetti verificatori, al soggetto controllato è consentito attivare le procedure di tutela dinanzi al Garante del contribuente, che poi si muoverà , laddove vengano rilevati comportamenti pregiudizievoli, segnalando le circostanze a chi di competenza.

In sintesi: condizioni agevolate in cambio di completa tracciabilità  e accesso illimitato alle movimentazioni. L’offerta può sembrare allettante, soprattutto per chi rispetta la normativa (e stando alle ultime statistiche, in Italia non sono in troppi..).

E’ anche vero, però, che con queste modifiche l’Italia diventa il Paese i controlli fiscali più invasivi nel mondo.
Il fine giustifica i mezzi?