Studi di Settore evoluti: l’Agenzia delle Entrate spiega l’utilizzo retroattivo

di Roberto Grementieri

Pubblicato 4 Agosto 2011
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:45

Con la Circolare ministeriale del 28 giugno 2011, l’Agenzia delle Entrate ha spiegato come possibilità  utilizzare gli studi di settore evoluti per un periodo di imposta precedente a quello della loro approvazione.
In via preliminare, l'Agenzia ha ricordato che «in sede di contraddittorio, l'Ufficio dovrà  attentamente valutare caso per caso l'eventuale accoglimento della richiesta avanzata dai contribuenti di far valere le risultanze dello studio di settore evoluto per giustificare scostamenti tra l'ammontare dei ricavi dichiarati e quelli presunti in base alla precedente versione dello stesso studio. In particolare, l'Ufficio avrà  cura di verificare se effettivamente il nuovo studio evoluto sia in grado di poter meglio valutare la posizione del contribuente anche per i periodi d'imposta precedenti e con riferimento alle medesime attività  esercitate e previste nello studio evoluto».

Gli studi di settore evoluti possono, quindi, essere utilizzati in fase di accertamento, ove più
favorevoli al contribuente e a richiesta del medesimo, anche con riguardo a periodi d’imposta precedenti a quello della loro entrata in vigore.

Tuttavia, per i periodi d’imposta 2008 e 2009, i decreti 19 maggio 2009 e 20 maggio 2010 hanno previsto interventi correttivi agli studi di settore, costruiti in modo selettivo ed a seguito di specifiche analisi, finalizzati a cogliere le particolari congiunture economiche di tali annualità .

Le risultanze che tengono conto degli effetti della crisi economica del 2008 e del 2009, come indicato nelle note tecniche e metodologiche allegate ai citati decreti, sono applicabili, esclusivamente, con riguardo alle specifiche annualità .

Di conseguenza l'utilizzo retroattivo degli studi in parola, integrati dagli interventi correttivi apportati non è ammissibile in quanto non idoneo a stimare correttamente la capacità  dell'operatore economico di produrre ricavi o compensi per annualità  diverse da quelle per le quali si è verificata la specifica congiuntura.