Dal 30 giugno i professionisti e le imprese che emettono fattura, per importi superiori a 30 euro devono accettare pagamenti elettronici, e pertanto dotarsi di POS o strumenti analoghi. L’obbligo diviene operativo dopo la bocciatura del TAR Lazio (ordinanza depositata il 30 aprile).
Imprese e professionisti dovranno permettere il pagamento tramite bancomat ai clienti se superiore a 30 euro, relativi all’acquisto di prodotti o alla prestazione di servizi (come previsto dall’articolo 15, comma 5 del Dl 179/2012).
=> Obbligo POS per Professionisti dal 30 giugno
Tuttavia, per gli inadempienti non sono previste sanzioni. La disposizione non piace comunque ai professionisti, perché ritenuta insensatamente vessatoria e costosa: l’obiettivo della norma – contrastare elusione ed evasione – può essere raggiunto anche attraverso l’utilizzo di pagamenti tracciati quali assegni o bonifici e non necessariamente installando e utilizzando uno specifico strumento di pagamento che determinerebbe inevitabilmente un aumento dei costi a carico dei professionisti, tenendo conto che è fatto divieto di richiedere un sovrapprezzo legato all’utilizzo di un determinato strumento di pagamento.
=> Smartphone come POS: le alternative sul mercato
Il Tar Lazio ha però messo la parola fine alle questione, rigettando l’istanza presentata dal Consiglio Nazionale degli Architetti e stabilendo che la norma non viola alcun parametro di legittimità né evidenzia eccessi di potere tali da giustificare la sua sospensione in via cautelare. Semmai, evidenzia solo un costo non irreparabile.