Etichette per alimenti più chiare, più ricche di informazioni, più facili da leggere. Da martedì 22 novembre, giorno della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell?Unione Europea, è in vigore il nuovo regolamento comunitario sulle informazioni alimentari ai consumatori. Le nuove regole obbligano all?indicazione sulla confezione di informazioni nutrizionali fondamentali e di impatto sulla salute, all?evidenziazione della presenza di allergeni, prevedono il divieto di indicazioni fuorvianti e una dimensione minima delle etichette per renderle più facilmente leggibili.
I dettagli delle modifiche sulle etichette alimentari sono stati resi noti dalla Coldiretti che ha lavorato a lungo (ben 4 anni) per questi risultati visto l?interesse nella tutela dei prodotti italiani ma anche per una efficace lotta alle contraffazioni. Inoltre le tre istituzioni europee deputate alle normative, Commissione europea, Consiglio e Parlamento europeo hanno atteso a lungo prima di un pronunciamento definitivo a causa dei numerosi allarmi alimentari che si sono verificati negli ultimi anni (dai maiali alla diossina alla mozzarella blu fino al batterio killer).
La nuova norma sostituisce la vecchia direttiva del 1979 ed estende l?obbligo di indicare la tracciabilità per tutte le carni fresche, maiale, pollame, agnello, capra, come è già stato fatto con quella bovina dopo l?emergenza mucca pazza. Per quanto riguarda però l?estensione dell?obbligo di indicare l?origine in etichetta per altre categorie di prodotto come le carni trasformate in salumi o altro e il latte e derivati ci vorrà qualche tempo in più, rispettivamente due e tre anni con un percorso a tappe.
Le modifiche alle dichiarazioni nutrizionali riguardano l?introduzione dell?obbligo di specificare il contenuto energetico e le percentuali di grassi, grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale, sull?imballaggio in una tabella comprensibile, insieme e nel medesimo campo visivo. Tutte le informazioni dovranno essere espresse per 100g o per 100ml e potranno, inoltre, essere indicate anche in porzioni. Importante anche la segnalazione di allergeni che devono essere evidenziati nella lista degli ingredienti per consentire al consumatore di individuarli più facilmente.
Tali informazioni dovranno essere fornite anche per i cibi non imballati, quali ad esempio quelli venduti nei ristoranti o nelle mense. Viene fatto espresso divieto di inserire indicazioni fuorvianti riguardo all?aspetto, alla descrizione e alla presentazione grafica, che invece dovranno essere più comprensibili. Qualsiasi tipo di “imitazione? dovrà essere facilmente identificabile; un esempio sono gli alimenti simili ad altri, ma prodotti con componenti diversi tipo i “simil-formaggi? prodotti con ingredienti vegetali. Se la carne viene ottenuta come combinazione di più parti sarà classificata come “carne ricomposta?, così come il pesce.
Le etichette devono rispondere a misure e dimensioni minime per migliorarne la leggibilità e anche i caratteri non potranno essere più piccoli di 1,2 mm (prendendo come riferimento la “x? minuscola), oppure 0,9 mm se le confezioni presentano una superficie inferiore a 80 cm quadrati. Per confezioni inferiori a 10 cm quadrati, l?etichetta potrà riportare solo le informazioni principali (denominazione di vendita, allergeni, peso netto, termine minimo di conservazione, etc.) ma disposte nella posizione più favorevole.
Infine viene esteso ai prodotti confezionati singolarmente l?obbligo di riportare la scadenza. A tutti i consumatori resta il dovere di leggere, e di mangiare “responsabilmente?!