Non è la prima volta che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si esprime a favore della cittadinanza italiana per i figli degli immigrati. Anzi, lo aveva fatto solo la scorsa settimana, ricevendo al Quirinale una rappresentanza di “nuovi cittadini italiani”. Oggi ha ribadito il concetto con vigore: «Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un’autentica follia, un’assurdità».
Parole che non lasciano spazio a molte interpretazioni sull’opinione della prima carica istituzionale del paese. Napolitano è fiducioso nel fatto che ci sia «la possibilità di fare in Parlamento quello che non si è potuto fare negli anni passati». Cita la nomina di Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant’Egidio, a ministro della Cooperazione internazionale e dell’integrazione sociale come segnale della «possibilità di riprendere le politiche di integrazione che hanno uno sviluppo ormai lontano».
Sul tema, fioccano le reazioni politiche, con critiche particolarmente forti da parte della Lega Nord.
Napolitano ha parlato durante l’incontro con la federazione delle chiese evangeliche al Quirinale, e ha inserito la riflessione sulla cittadinanza ai figli degli immigrati nell’ambito di un discorso sull’esigenza di riformare la normativa in materia di libertà religiosa.
Lo scorso 15 novembre Napolitano nel corso dell’incontro con i nuovi cittadini, si era detto «convinto che i bambini e i ragazzi venuti con l’immigrazione facciano parte integrante dell’Italia di oggi e di domani, e rappresentino una grande fonte di speranza». Aveva sottolineato l’importanza del contributo dell’immigrazione al paese, e aveva fornito alcuni dati: in Italia ci sono oltre mezzo milione di persone nate nel paese ma giuridiamente straniere. I minori stranieri residenti sono quasi un milione e di questi 70mmila studiano nelle scuole italiane.
E ancora: «negli ultimi 20 anni, fra il ’91 e il 2011, il numero dei residenti stranieri è aumentato 12 volte» ha segnatao Napolitano, ricordando che malgrado questo «gli immigrati che sono diventati cittadini sono ancora relativamente pochi, anche se negli ultimi dieci anni c’è stato un notevole incremento».
Già la scorsa settimana, Napolitano sottolineava l’ampia «disponibilità dell’opinione pubblica italiana a riconoscere come italiani i bambini nati in Italia da genitori stranieri».