Nessuna proroga in vista per Sistri, che entrerà in vigore il 1° giugno, nonostante le polemiche successive al flop del Click Day. Una giornata di simulazione voluta da Confindustria e Rete Imprese sui cui risultati vi sono pareri discordanti: da una parte il Ministero dell’Ambiente che ritiene che il Sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi ha superato brillantemente la prova, dall’altra operatori, imprese e associazioni che lamentano gli stessi problemi che già in passato avevano portato al rinvio dell’entrata in vigore del sistema e per ben due volte.
A nulla sembra essere servito l’appello di Confindustria, Rete Imprese Italia, Alleanza delle cooperative e Confapi rivolto a Silvio Berlusconi. I rispettivi presidenti hanno infatti inviato al Presidente del Consiglio, e per conoscenza al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, una lettera di richiesta di stop per l’entrata in vigore di Sistri, alla luce delle evidenti problematiche riscontrate nell’utilizzo del sistema per la gestione telematica dei rifiuti (impossibilità di entrare nel sistema, lentezza delle procedure, call center intasati, etc.).
A confermare l’intenzione del Governo di andare avanti anche il Ministro dei rapporti con il Parlamento Elio Vito che ieri, ad un Question-time alla Camera, ha parlato in sostituzione del Ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo, ha dichiarato che «Sistri ha subito diverse proroghe dovute a molti fattori tra questi l’ampia gamma dei soggetti interessati oltre 320 mila tra soggetti pubblici e privati. Sul piano operativo ci sono stati ritardi sia nella fase d’iscrizione dei soggetti obbligati al Sistri sia nella fase successiva di distribuzione dei dispositivi elettronici che in diversi casi hanno registrato mal funzionamenti e non sono mancati episodi di deliberata resistenza al cambiamento».
Il Ministro sottolinea che il Governo è venuto già diverse volte incontro alle esigenze dei soggetti coinvolti, concedendo diverse proroghe, «non ci sono state, dunque, carenze di attenzione per le esigenze poste dagli operatori tramite le organizzazioni imprenditoriali d’appartenenza che sono state invece coinvolte nel processo di costruzione del nuovo sistema di controllo della tracciabilità».
Il Ministro Vito ha voluto infine toccare l’aspetto economico, sottolineando che sul fronte dei costi del sistema Sistri non ha comportato l’impiego di risorse pubbliche: «non escludiamo per altro che terminata la contabilizzazione dei costi dell’entrate relative al 2010 possono verificarsi delle eccedenze destinabili alla riduzione dei livelli contributivi. Con il sistema elettronico, una volta a regime, si avrà una netta riduzione dei costi relativi alla raccolta dei dati. Con il Sistri la riduzione dei costi è stimata oltre il 70%».