Dall’1 gennaio ci si potrà collegare liberamente, senza restrizioni e senza incombenze burocratiche, alle reti WiFi create per l’accesso ad Internet pubblico. Lo ha specificato il ministro dell’Interno Roberto Maroni in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, a seguito del 113esimo Consiglio dei ministri.
Pertanto, il cosiddetto decreto Pisanu, che scade il 31 dicembre di quest’anno, non verrà prorogato. Il ministro Maroni ha però detto che in queste settimane verranno decise comunque adeguate misure di sicurezza, la cui gestione sarà affidata ai fornitori di accesso.
La notizia è stata accolta felicemente dal ministro della Gioventù, Giorgia Meloni. «Il mio ministero – si legge in un comunicato della Meloni – si batteva da tempo per la cancellazione di una normativa senza eguali nel mondo occidentale. Gli stessi proponenti originari della norma avevano ammesso la scarsissima utilità per il contrasto al terrorismo di questa norma, a fronte di ostacoli molto gravosi per la diffusione del libero accesso alla rete, e dunque per lo sviluppo dell’Italia. Adesso lavoreremo per approvare entro il 31 dicembre nuove norme che possano garantire adeguati standard di sicurezza senza limitare il libero accesso ad internet».
A far fare il passo decisivo al ministro Maroni sembra essere stata, a suo dire, una consultazione con un responsabile della sicurezza in Israele. Fuori dal coro è invece la voce del procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, per il quale «l’accesso libero alle postazioni WiFi e agli Internet point porterebbe a ridurre moltissimo la possibilità di individuare tutti coloro che commettono reati attraverso Internet».