Il decreto attribuisce alla Pubblica Amministrazione una finalità tesa a garantire una alta performance organizzativa ed individuale, attraverso l’utilizzo di sistemi premianti. Al centro della riforma vi è la valutazione del dipendente, da attuare mediante la formazione di una specifica graduatoria del personale (compreso quello dirigenziale), mediante l’utilizzo di parametri fissati dallo stesso legislatore.
Più precisamente: il numero di dirigenti e dipendenti da collocare in ognuna delle tre fasce è predeterminato, così come la quantità di premi da ripartire nella singole fascia. In particolare, la riforma prevede che:
- nella fascia più alta sia collocato il 25% dei dipendenti ai quali spetta l’attribuzione del 50% delle risorse destinate all’incentivazione delle performance individuali;
- nella fascia intermedia sia collocato il 50% dei dipendenti ai quali spetta l’attribuzione del restante 50% delle risorse destinate alla incentivazione delle performance individuali;
- nella fascia bassa sia collocato il restante 25% dei dipendenti ai quali non spetta l’attribuzione di alcuna risorsa.
Viene riservata alla contrattazione collettiva la possibilità di applicare delle deroghe al numero di dipendenti da inserire in ogni fascia. Come abbiamo visto, la riforma Brunetta prevede alcuni sistemi premianti: il bonus annuale delle eccellenze; il premio annuale per l’innovazione; le progressioni economiche; le progressioni di carriera; l’attribuzione di incarichi e responsabilità; l’accesso a percorsi di alta formazione e di crescita professionale. Sono destinatari del bonus annuale delle eccellenze i dipendenti pubblici ed i dirigenti che sono collocati nella fascia più elevata della valutazione.
Ogni amministrazione dovrà individuare cosa debba intendersi per performance eccellenti. In tal senso, si potranno usare, disgiuntamente o congiuntamente tra loro, due diversi criteri: individuare coloro che nella valutazione hanno avuto il punteggio più elevato, ovvero che hanno avuto una performance che presenta tratti di eccellenza. Le risorse destinate a questa forma di incentivazione devono essere determinate dalla contrattazione collettiva nazionale.
Destinatari del premio annuale per l’innovazione sono i progetti redatti da dirigenti e dipendenti pubblici. Esso viene assegnato da un organismo indipendente di valutazione (da istituirsi in ogni ente pubblico) al progetto realizzato nell’anno in grado di produrre un significativo cambiamento dei servizi offerti e dei processi interni di lavoro, con un elevato impatto sulla performance della organizzazione.
Ovviamente non deve trattarsi di un semplice ed astratto progetto, bensì di una concreta realizzazione dello stesso: quindi gli effetti devono essere misurati sulla base dei risultati prodotti e non delle sue semplici prospettazioni teoriche. I dipendenti ed i dirigenti devono presentare, anche come gruppi di lavoro, specifiche candidature e, sulla base di una valutazione comparativa, il premio verrà assegnato al progetto ritenuto il più meritevole. Le ulteriori caratteristiche del bonus dovranno essere decise dall’Amministrazione in sede regolamentare.