I deputati Cassinelli, Scandroglio, Palmieri,
Abrignani, Concia, Dell’Elce, Germanà, Mannucci, Moles,
Murgia, Peluffo, Rosso, Scelli, Stracquadanio e Torrisi hanno presentato alla Camera una proposta di legge avente come fine ultimo la modifica all’articolo 7 del decreto legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155. Si tratta del cosiddetto “Decreto Pisanu” in materia di identificazione dei soggetti che accedono alla rete internet tramite postazioni pubbliche o non vigilate o per mezzo di punti di accesso wireless.
A promuovere l’iniziativa e ad aprire una discussione in merito sul suo blog, è stato ancora una volta l’On. Roberto Cassinelli che, nelle sue pagine personali online, spiega che «L?attuale normativa è eccessivamente restrittiva e crea un grosso freno allo sviluppo ed alla diffusione delle nuove forme di comunicazione».
Già il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, pochi giorni fa, aveva auspicato che si arrivasse a liberalizzare l’accesso ad internet, dopo averlo fatto all’interno delle strutture alberghiere, anche in tutti gli altri luoghi aperti al pubblico.
Il testo del pdl, proposto da Cassinelli e sottoscritto sia da rappresentanti del governo sia dell’opposizione, pone due modifiche sostanziali al cosiddetto decreto Pisanu: delega il Ministro dell?interno a stabilire «le ipotesi in cui si renda necessaria la preventiva identificazione» di chi intende accedere ad internet tramite una postazione pubblica od una rete senza fili, lasciando così spazio a situazioni nelle quali non vi è alcuna necessità di identificazione e specifica come la procedura di identificazione possa essere anche indiretta e prescinda dall?identificazione fisica dell?utente.
A questo proposito Cassinelli traccia un?ipotesi concreta, cioè l?autenticazione tramite carta SIM: un sistema a metà strada tra quello proposto dal consorzio Roma Wireless e quello utilizzato nel wiPhone di Tiscali.
La trasversalità del riconoscimento di internet come strumento fondamentale per la crescita economica, sociale e culturale del Paese si rispecchia nell’iniziativa nata in rete, avente la medesima ispirazione della pdl di Cassinelli e pubblicata sul settimanale l’Espresso sottoforma di “manifesto dei cento per il WiFi libero”, ovvero una “raccolta di consensi” (oltre alle cento firme che hanno presentato la “carta”) che si avvale di tutti i mezzi di comunicazione: dalla carta stampata, ai blog, ai social network.