Roberto Cassinelli, membro della Commissione giustizia della Camera, punta il dito contro le leggi che riguardano il diritto d’autore. Secondo il parlamentare, le normative italiane in materia sarebbero obsolete e non equilibrate. Cassinelli vorrebbe pertanto avviare una riflessione anche per creare una normativa europea che si armonizzi con quella americana.
Sul suo blog, il deputato fondatore dell?Intergruppo Parlamentare 2.0 ha quindi dato notizia della sua proposta di legge che mira a trovare il giusto equilibrio tra la tutela dei diritti di autori ed editori e la tutela della libertà degli utenti. I passi principali sono i seguenti: digitalizzazione e messa a disposizione degli utenti in rete dei materiali contenuti nelle biblioteche; liberalizzazione dell?utilizzo delle opere tutelate dal diritto d?autore per finalità di didattica, ricerca scientifica, critica e discussione; promozione e valorizzazione delle applicazioni del web 2.0 e dei contenuti creati dagli utenti (Wikipedia, Youtube, ecc.).
«Il testo integrale della proposta – sottolinea Cassinelli – può essere trovato sul mio blog. Si tratta di un primo passo in attesa della tanto auspicata riforma complessiva del diritto d’autore». Tale riforma, ragiona ancora Cassinelli, «sarebbe di una complessità tecnico-giuridica tale da necessitare evidentemente di un lungo processo di lavoro e, aggiungo, difficilmente potrebbe svolgersi in Parlamento: ritengo che, come è prassi fare in casi come questo, la strada migliore sarebbe una delega al Governo dai principi ben chiari».
Sempre nel blog, il deputato del Pdl fa riferimento alla normativa statunitense che, sottolinea, si ispira ad una «tutela del diritto d’autore strumentale al progresso della scienza, mentre in Europa prevale ancora il principio della tutela del lavoro individuale senza alcun riferimento all’utilità sociale dello stesso».
Il parlamentare ringrazia infine l?avvocato Marco Scialdone e la Commissione sul Diritto d?autore e le nuove tecnologie: «questa proposta di legge nasce da un ottimo documento redatto dalla Commissione, ormai sciolta, del quale non si era mai fatto nulla. È bene che in Italia cessi l?abitudine per cui si istituiscono gruppi di studio che producono ottimo materiale il quale viene regolarmente ignorato».