Da questa mattina i blog che aderiscono alla protesta denominata “Diritto alla rete” sono in sciopero e mostrano come post della giornata il logo del “megafono del silenzio“.
Fino a domani ciascun blogger si asterrà dalla pubblicazione online di qualunque articolo, pensiero o semplice aggiornamento. Il punto di riferimento in rete è quello del social network personale di “Ning” (anch’esso in silenzio), una piattaforma che consente di creare siti di condivisione senza avere conoscenze di programmazione.
L’iniziativa prevede anche un incontro-sit in piazza Navona a Roma, alle 19 di oggi con un simbolico imbavagliamento sia dei blogger presenti sia della statua simbolo della libertà di espressione, quella del Pasquino.
Non si tratta – scrive l’Avvocato Guido Scorza, promotore dell’iniziativa e presidente dell’Istituto per le politiche dell’Innovazione – di sollevare o meno i blogger dalla responsabilità per quello che scrivono perché è sacrosanto che rispondano (non c?è libertà senza responsabilità) ma, più semplicemente, di sollevare la blogosfera da una sovrastruttura burocratica, nata e concepita oltre 50 anni fa per il mondo della stampa, inadeguata alle dinamiche dell?informazione non professionistica online.
Anche secondo alcuni esponenti della maggioranza di governo (Malan, Palmieri, Cassinelli) il Ddl Alfano rischia, con una interpretazione estensiva del testo della legge sulle intercettazioni telefoniche, di colpire con misure esagerate i blog amatoriali, come se fossero testate d?informazione registrate.
Sensibile alla questione anche l?Italia dei Valori che, attraverso il Senatore Belisario, ha presentato lo stesso emendamento al ddl intercettazioni elaborato e discusso in Rete tramite una pagina wiki (pagina internet modificabile da tutti, sullo stile di Wikipedia).