Il 30 giugno è entrato in vigore il provvedimento sulla cosidetta eurotariffa, vale a dire l’imposizione a tutte le compagnie telefoniche dell’Unione europea, da parte della Commissione, di un solo listino, valido in 27 nazioni europee per le chiamate con il cellulare dall’estero, cioè in roaming.
Entro il 31 luglio, gli operatori dovranno offrire le nuove tariffe ai clienti, e per la fine di agosto gli utenti dovranno scegliere se conservare il vecchio piano tariffario o aderire al nuovo, previsto per tutti i nuovi sottoscrittori. Dal 30 settembre l?eurotariffa dovrà essere operativa definitivamente. In sostanza non è detto che già durante l’estate, i cittadini europei potranno approfittare dello sconto.
I costi unificati saranno di 49 centesimi al minuto per telefonare da un paese dell?Ue e 24 per ricevere in uno Stato membro. Entro il 2009 i tetti dovranno scendere, rispettivamente, a 43 e 19 centesimi. Lo sconto supera in media il 50%, considerato che oggi il costo medio di una telefonata in roaming è di un Euro.
L?eurotariffa è il frutto di un approfondito lavoro di studio dei costi industriali del traffico telefonico mobile e costituisce il massimo accettabile in un mercato che funzioni correttamente (a detta di chi ha elaborato il piano). Secondo l’associazione di consumatori Altroconsumo, l’aspetto più paradossale dell’entrata in vigore dell’eurotariffa è costituito dagli sms. Oggi inviare un sms in Italia dall?Italia costa, per la quasi totalità delle tariffe proposte sul mercato, 15 centesimi. Inviare un sms da un Paese europeo all’Italia ne costerà 13, mentre dall?Italia a un Paese europeo ne costerà 30.
La Commissione dovrà verificare il funzionamento del regolamento entro il 30 giugno 2011 e, previa consultazione pubblica, presentare una relazione in proposito che esamini, tra l’altro, l’andamento dei prezzi all’ingrosso e al dettaglio per la fornitura di servizi in roaming ai clienti, “la misura in cui i consumatori hanno beneficiato di effettive riduzioni delle tariffe di servizi in roaming? e la disponibilità e la qualità dei servizi, tra cui quelli che rappresentano un’alternativa al roaming (voce, sms e dati). La Commissione dovrà inoltre valutare metodologie diverse dalla regolamentazione dei prezzi, che potrebbero essere utilizzate per creare un mercato interno competitivo per il roaming e formulare opportune proposte.