Finanziaria 2008, nuove norme in materia di personale

di Roberto Grementieri

22 Aprile 2009 09:00

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La legge n. 133 del 6 agosto 2008 ha inserito varie novità, non sempre con esiti felici, nei rapporti di lavoro nella Pubblica Amministrazione

Le richieste di autorizzazione all’assunzione devono inoltre essere accompagnate da una tabella analitica che dimostri le cessazioni avvenute nell’anno precedente ed i conseguenti risparmi economici di cui godrà l’Amministrazione interessata. Come è stato autorevolmente evidenziato, nonostante l’intervento legislativo, resteranno ancora a lungo precluse le istanze di coloro, in particolare dei giovani, che aspirano ad entrare per concorso all’interno della Pubblica Amministrazione e diverrà sempre più difficile reperire all’interno delle strutture pubbliche personale con adeguate competenze tecniche per svolgere le posizioni di maggiore responsabilità. Altro punto importante toccato dalla manovra finanziaria è la riforma della contrattazione collettiva pubblica. Come è noto, è prassi consolidata lo slittamento di svariati anni delle tornate contrattuali, a causa della cronica difficoltà dello Stato nell’individuare le risorse da stanziare ai nuovi contratti.

Tale problema, di natura prettamente politico, è stato marginalmente affrontato dalla manovra finanziaria, la quale si è limitata a definire, regolamentandola, la fase conclusiva della contrattazione e relativa alle autorizzazioni governative. Gli accordi di secondo livello dovranno essere trasmessi alla Corte dei conti, alla Ragioneria generale dello Stato e al Dipartimento della funzione pubblica, affinché questi soggetti possano verificare il rispetto dei vincoli finanziari, la consistenza dei fondi stanziati dalle Amministrazioni e l’adozione di adeguati criteri improntati alla premialità e al riconoscimento del merito; è stato incentivato, inoltre, il controllo dell’opinione pubblica, prevedendo la pubblicazione dei testi contrattuali su Internet, ponendo fine, almeno nelle speranze, alla scarsa trasparenza che contraddistingue a volte queste dinamiche negoziali. Le novità più rilevanti interessano dunque la contrattazione e riguardano la quantificazione delle risorse: anche in questo caso si parla di tagli.

I fondi per il finanziamento dei contratti decentrati non potranno superare un ammontare pari al 90% di quello previsto per il 2004; inoltre, un’ampia serie di disposizioni che attribuivano risorse aggiuntive sono state sospese per tutto il 2009 e assai ridotte per il 2010. L’utilizzo delle risorse è subordinato alla definizione di nuovi criteri e modalità che aggancino la retribuzione accessoria alla produttività dei dipendenti, al loro impegno, alle responsabilità assunte. La riforma pare avere una duplice finalità. La prima è quella finanziaria: sotto questo aspetto le disposizioni appaiono efficaci tenuto conto della significativa diminuzione delle risorse a disposizione delle Amministrazioni. La seconda, invece, vuole stimolare la produttività. Su questo fronte i dubbi sono molteplici: le limitate risorse a disposizione, infatti, potrebbero essere distratte per finanziare le progressioni orizzontali già previste e che si imputano sui medesimi fondi, con ulteriore contrazione delle risorse destinate alla retribuzione premiante: si rischia, in altre parole, di impedire il raggiungimento dell’obiettivo perseguito.