È legge: liberalizzata la PEC

di Marina Mancini

4 Febbraio 2009 09:30

logo PMI+ logo PMI+
Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge n. 2 del 2009. L'articolo 16 permette alle imprese di iscriversi al registro non obbligandole ad usare la PEC

Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge n. 2 del 28 gennaio 2009, è ufficiale, la posta elettronica certificata, meglio nota con l’acronimo di PEC, non è più obbligatoria e viene liberalizzata.

La nuova norma infatti, converte in legge, con modificazioni, il
decreto legge n. 185 del 29 novembre 2008.

Fondamentale il comma 6 dell’articolo 16 della norma, che per ridurre i costi amministrativi a carico delle imprese così recita: «Le imprese costituite in forma societaria sono tenute a indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata nella domanda di iscrizione al registro delle imprese o analogo indirizzo di posta elettronica basato su tecnologie che certifichino data e ora dell’invio e della ricezione delle comunicazioni e l’integrità del contenuto delle stesse, garantendo l’interoperabilità con analoghi sistemi internazionali».

Lo avevamo già accennato riferendoci alla campagna condotta dall’associazione
Cittadini di Internet
, presieduta da Massimo Penco, da anni impegnata affinché gli strumenti di comunicazione divengano liberi e fruibili.

Con la modifica passata alla Camera si registra un sostanziale mutamento nell’utilizzo della posta elettronica: si potrà scegliere il sistema di posta elettronica che si desidera, sistema che avrà valore legale purché possegga una tecnologia che permetta di certificare ora e data dell’invio e delle ricezioni delle comunicazioni, integrità delle stesse e la garanzia di completa interoperabilità con analoghi sistemi internazionali.

Infatti, tutti i software client per l’invio e la ricezione della posta
elettronica che supportano il formato S/MIME possono gestire certificati digitali necessari a firmare sia le email che i relativi allegati rendendoli immodificabili quindi fornendo valore legale agli stessi, addirittura permettendo anche di criptarli per una maggiore sicurezza.

Sarà dunque possibile scegliere tra un vasto numero di provider e
soprattutto garantire la comunicazione con chiunque in tutto il mondo
diversamente dalla PEC standard tutto italiano.