Come precedentemente annunciato, l’Istituto per le politiche dell’Innovazione, rappresentato dal suo presidente, avv. Guido Scorza, ha inviato una lettera aperta al Prof Mauro Masi, segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri e coordinatore del Comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale.
Nella lettera ci sono 5 richieste. La prima è quella di ampliare i tempi e modificare le modalità di lavoro del Comitato stesso, poi c’è l’auspicio che vengano invitati al tavolo delle consultazioni i rappresentanti delle associazioni di categoria e dei consumatori, il mondo dell’impresa e gli addetti ai lavori ed esperti della materia. In terza battuta c’è la volontà di commissionare ad enti ed istituti di ricerca super partes gli studi sulle cause, gli effetti e le dimensioni del fenomeno della pirateria digitale e multimediale.
Un’altra richiesta riguarda il coinvolgimento, nel processo di studio ed elaborazione di possibili soluzioni normative, degli esperti che hanno sin qui presieduto il comitato permanente per il diritto d’autore nonché l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni e quella Garante per la privacy ed il trattamento dei dati personali.
L’ultima proposta riguarda invece l’utilizzo di una piattaforma aperta per la pubblicazione di tutti i documenti prodotti nel corso dei lavori del comitato, che dia così opportuna trasparenza alla sua attività.
In realtà, dopo le anticipazioni di “Altroconsumo” circa un’ipotetica proposta di legge sulla pirateria digitale che avrebbe avuto qualche contorno censorio, c’erano già state le rassicurazioni del Prof. Masi e la proposta, da parte del senatore Vincenzo Vita, vice presidente Pd in Commissione Cultura a Palazzo Madama, di una specifica audizione nelle Commissioni competenti del Parlamento.
L’idea di una lettera aperta rappresenta, pertanto, un monito indispensabile affinchè i lavori del comitato si basino su un progetto collaborativo che coinvolga il numero massimo di soggetti interessati all’innovazione e al progresso del paese.
All’iniziativa hanno aderito, condividendone spirito e contenuti, la rappresentanza degli internet service provider, dell’industria musicale italiana e di buona parte delle associazioni di consumatori, insomma: i protagonisti della cultura digitale in rete.