Nessun blocco automatico delle chiamate telefoniche a sovraprezzo (144, 899, 166, 482, 483, 484) potrà essere più applicato. A stabilirlo ? cancellando una recente delibera dell?Autorità per le comunicazioni ? è stato il Tar del Lazio. In materia di servizi telefonici a sovrapprezzo ? è la motivazione del Tribunale amministrativo ? “la potestà regolatoria” spetta “al ministero delle Comunicazioni e non all’AgCom”.
Dopo i ricorsi proposti da Greentel, Marketcall Italia e Deram, che hanno messo i bastoni tra le ruote dell’Authority per la seconda volta in pochi mesi, la prima contro reazione partirà proprio dall’AgCom che ha dichiarato di volersi appellare al Consiglio di Stato chiedendo la sospensiva d?urgenza del provvedimento di “sblocco”. Cosa accadrà nel frattempo ai codici Pin già distribuiti è tutto ancora da chiarire (l’Authority guidata da Corrado Calabrò aveva deciso che quelle chiamate si potessero fare a partire dal primo ottobre 2008 solo dopo aver digitato un codice Pin assegnato dagli operatori di telefonia).
L’Unione Nazionale Consumatori, che aveva accolto il provvedimento dell?Autorità garante per le comunicazioni come una vittoria per i consumatori ottenuta dopo anni di battaglie parla di un mancato gesto di civiltà, di un segnale forte ormai annullato. «La sentenza del Tar che ha bocciato il blocco delle numerazioni telefoniche speciali previsto dall’AgCom, conferma la giungla che vige nel nostro sistema regolatorio ? si legge invece nella nota stampa di Domenico Murrone, AducTlc.
Ricordiamo che è proprio il ministero ad avere potere di sorveglianza sull’uso dei numeri in questione, oltre ad essere quello che li assegna ai gestori che ne fanno richiesta. Compito totalmente eluso da tutti i governi che si sono succeduti: a questo difficile compito erano assegnati solo un paio di addetti inermi. Intanto per anni sono continuati gli addebiti ingiustificati sulle bollette telefoniche. Al sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani chiediamo di degnare di attenzione le migliaia di utenti vittime di aziende e gestori che confezionano prodotti e servizi truffaldini, utilizzando un’arma fornita proprio dallo Stato«.
Un ambito, quello di questi numeri speciali, in cui l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust), a fine ottobre aveva sanzionato, con quasi 2 milioni e mezzo di euro, tredici società (Telecom Italia, Elsacom, Csinfo, Eutelia, Karupa, Teleunit, Voiceplus, Drin TV, AbcTrade, Telegest Italia, Aurora Uno, OT&T, Ivory Network Limited) che, ciascuna con distinte responsabilità e diversi ruoli, avevano attuato pratiche commerciali scorrette nei confronti di moltissimi consumatori ai quali erano state addebitate chiamate satellitari internazionali e a numeri speciali non consapevolmente effettuate.
Dopo i provvedimenti dell’Antitrust sulla telefonia fissa, che avevano fatto registrare un calo degli addebiti ingiustificati in bolletta, l’uso truffaldino di questi numeri speciali è in esponenziale aumento nella telefonia mobile. Per questo, la senatrice Donatella Poretti, parlamentare dei Radicali insieme con il senatore Marco Perduca, ha rivolto un’interrogazione al ministero di Claudio Scajola per sapere cosa intende fare affinché venga definitivamente posta fine allo stillicidio di bollette gonfiate che da oltre un decennio gravano sulle tasche degli italiani«.