Processo civile e PA, al via le riforme

di Lorenzo Gennari

3 Ottobre 2008 17:00

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Sì della Camera al disegno di legge collegato alla manovra economica. Oltre ai provvedimenti che riguardano il processo civile sono state approvate le misure per favorire la diffusione della banda larga e del Voip

I voti favorevoli sono stati 279, quelli contrari 210 e 31 gli astenuti. Il testo del disegno di legge contiene in particolare le misure sulla Pubblica Amministrazione e per la riforma del codice di procedura civile.

Nonostante le notevoli proteste da parte dell’opposizione, che non era d’accordo sul fatto che una misura di tale peso fosse inserita all’interno di un provvedimento omnibus, il disegno di legge è ora passato all’esame del Senato. Sul processo civile, maggioranza e Governo sono stati battuti ieri a causa delle 90 assenze (di cui 46 ingiustificate) registrate nelle file del centrodestra su un emendamento del Pd sui ricorsi in Cassazione.

Undici articoli sono stati soppressi, altri 22 sono stati stralciati per formare due disegni di legge autonomi: il disegno di legge sullo sviluppo approdato in commissione Attività produttive e il disegno di legge sul lavoro esaminato in commissione Lavoro. Nel provvedimento, oltre al pacchetto in materia di giustizia (che ha visto anche l’introduzione della procedura di mediazione e conciliazione in materia civile e commerciale), è comunque rimasto un ventaglio di misure che riguardano diversi settori.

In particolare si tratta di misure per favorire la diffusione della banda larga (che prevedono uno stanziamento di 800 milioni nel periodo 2007-2013) e di altre norme in materia di Pubblica amministrazione: ad esempio la certezza dei tempi di conclusione dei procedimenti, l’efficienza dell’azione amministrativa, la diffusione delle buone prassi, ma anche l’utilizzo del Voip.

Circa 120 milioni di euro sarebbe il risparmio annuale per la Pubblica Amministrazione centrale con l’introduzione obbligatoria del VoIP (stime del Cnipa). Un passaggio fondamentale per semplificare i rapporti della Pa verso i cittadini e le imprese, ridurre i costi di acquisizione e gestione dei dati pubblici, disporre dei dati per sviluppare i servizi e aumentarne la qualità.

La banda larga (l’altro tema incluso nel ddl) è la “condizione abilitante” per realizzare una moderna società dell?informazione e la PA è uno dei volani per diffondere questa nuova tecnologia. Ne è convinto il ministero della Funzione pubblica, Renato Brunetta, che nella relazione sulla PA, presentata il primo ottobre, ha spiegato come la PA possa orientare l’offerta a favore del privato e finanziare progetti concreti per superare il digital divide in Italia. Al momento, nonostante i progressi nella diffusione della banda larga con un aumento annuale del 18 per cento, solo 4.203 Comuni hanno una “reale copertura” dei propri cittadini.