Nonostante l’oblazione di Telecom Italia, che aveva pagato volontariamente sei milioni e mezzo di euro dopo che l’Authority delle telecomunicazioni le aveva contestato alcune comunicazioni su servizi non richiesti, il business delle numerazioni 899 e di tutte quelle numerazioni non geografiche che prevedono un sovraprezzo è tutto fuorché in declino.
L’associazione dei consumatori Aduc aveva puntato il dito nei confronti dell’Authority e del ministero delle Comunicazioni in quanto a conoscenza del fenomeno da molto tempo.
Secondo il presidente dell’associazione, Vincenzo Donvito, il regolamento d’uso sulle numerazioni a sovrapprezzo avrebbe dovuto essere fatto già da un anno per evitare i tantissimi abusi che nel frattempo hanno continuato ad appesantire le bollette degli utenti.
L’aver lasciato fare ha portato a far crescere le numerazioni 899 da circa 100mila a circa 150mila nell’arco di soli due anni. Secondo le stime del Codacons, il giro d’affari delle truffe via sms si aggira attorno ai 20 milioni di euro.
Federconsumatori e Adusbef avevano perciò lanciato la loro proposta e cioé quella di rendere le numerazioni non geografiche automaticamente non disponibili a meno che non si faccia espressa richiesta di attivazione (la stessa soluzione che si trovò per i numeri di rete fissa che cominciavano con 144).
Finalmente l’agcom mette in pratica il suggerimento delle due associazioni: dal 31 marzo sarà possibile disabilitare in modo permanente le chiamate ai numeri a sovrapprezzo, comunicandolo direttamente alla società telefonica a cui si è abbonati e senza pagare nulla. Questo fino al 31 maggio, termine ultimo per effettuare la scelta. Dal 30 giugno scatterà invece il blocco automatico e gratuito per tutti quelli che non hanno espresso la volontà di mantenere il servizio attivo.
In sostanza le società telefoniche faranno valere il silenzio assenso e quindi, chi non si pronuncerà in merito, si vedrà bloccare automaticamente l’accesso a questo tipo di chiamate.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha fatto di più: ha infatti previsto che tutti gli operatori (dal prossimo 31 marzo) debbano pubblicizzare ampiamente la novità, sia attraverso le bollette, sia attraverso appositi messaggi vocali, spiegando con chiarezza la possibilità di scegliere tra le diverse opzioni previste.