Creative Commons per i portali della PA

di Stefano Gorla

19 Febbraio 2008 09:00

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Copyright, copyleft, fair use... il diritto d'autore sul Web è una questione quantomai spinosa. In attesa che il quadro normativo trovi una soluzione accettabile, è il caso di valutare soluzioni come i Creative Commons

La nuova normativa consente che per scopi didattici si possa si possa riprodurre qualsiasi opera oppure si limita ad assicurare l’utilizzo legittimo delle opere grafiche già in origine?

Qualora prevalesse un’interpretazione restrittiva ci sarebbe un effetto boomerang, ponendo in essere degli ostacoli che impediscono qualsiasi tipo di riproduzione. Il caso più difficile da risolvere sarebbe certamente quello delle fotografie ? in particolar modo di opere d’arte ? che pur essendo originariamente immagini possono sia riprodurre che essere opere tutelate di per sé: il decreto Urbani impedisce ai siti di pubblicare immagini di opere presenti in musei italiani.

Se ci spostiamo sul versante tecnico la “degradazione” delle immagini dovrebbe riferirsi a 72 dpi, considerata la risoluzione di riferimento per cui la SIAE già concede i diritti di riproduzione per le opere figurative protette da mettere su web. La conseguenza sarebbe la inutilizzabilità a fini di stampa delle immagine online se non nella riproduzione limitata delle pagine ipertestuali nella loro interezza.

Sarà interessante capire come deve essere considerata un’enciclopedia online del tipo Wikipedia o i siti degli enti pubblici territoriali che non hanno certamente una finalità commerciale e non contemplano lo scopo didattico come prioritario.

Prospettive di riforma

Allo stato attuale l’art. 22 del Regio Decreto del 18.05.1942, n.1369, prevede dei limiti per la riproduzione di testi, pellicole, musiche (soggetti ad equo compenso) per le antologie scolastiche senza menzionare gli altri usi.

Certamente il Ministero dei Beni culturali terrà conto dei risultati della consultazione pubblica attraverso un apposito wiki in merito alle proposte per una riforma complessiva della legge sul diritto d’autore. Un’iniziativa di e-Democracy che non ha avuto il risalto che meritava ma che ora potrebbe rivelarsi di importanza cruciale.