PA più libera con il copyleft

di Stefano Gorla

11 Marzo 2008 09:00

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Il software open source non è tutto uguale: le licenze che gestiscono i prodotti "liberi" sono molteplici ma permettono tutte di conseguire numerosi vantaggi, come dimostrano esempi in tutto il mondo

Il passaggio dal copyright al copyleft da parte di diverse PA a livello mondiale è un dato ormai acquisito. La Commissione Europea ha un Osservatorio per incoraggiare l’impiego del software Free/Libre/Open Source da parte delle PA dei Paesi dell’Unione. L’Osservatorio si inserisce nell’ambito del programma IDABC (Interoperable Delivery of European eGovernment Services to public Administrations, Business and Citizens) pensato al fine di individuare, sostenere e promuovere lo sviluppo e la creazione di servizi paneuropei di governo elettronico e delle connesse reti telematiche interoperabili, fornendo agli Stati membri e alla Comunità un supporto per attuare le relative politiche comunitarie.

Con il progetto QualiPSo (Quality Platform for Open Source Software – piattaforma di qualità per il software open source) in partnership con Brasile e Cina, si intende «far sì che l’open source dia un importante impulso per rafforzare la competitività dell’Europa, accelerare la crescita della tecnologia dell’informazione e della comunicazione, e attuare la strategia i2010 per la crescita e l’occupazione». Fra i 20 membri fondatori, il progetto include esperti in campo tecnologico, dipartimenti governativi e istituzioni accademiche di tutto il mondo.

Il software libero nelle PA di tutto il mondo

Nel 2008 verranno inaugurati 6 centri di competenza volti a sostenere lo sviluppo e l’adozione di software open source: quattro in Europa, uno in Cina e uno in Brasile e il 16 gennaio 2008 si è tenuta a Roma la Prima Conference sull’Open Source Software Quality.

In Germania il KBSt, un centro di competenza del Governo federale per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nella PA, considera il software open source software (OSS) come una valida alternativa al software propietario. Il Governo federale sostiene apertamente il BerliOS Project , una struttura di mediazione per l’open source che si pone l’obiettivo di creare un momento di incontro tra sviluppatori open source, distributori, aziende e settore pubblico.