Proporre un modello «nel quale chiunque sia direttamente toccato dai problemi della Rete ha diritto di avere voce in capitolo nei processi che ne determinano la soluzione»: è questo ciò che l’Italia ha intenzione di fare a Rio de Janeiro, nel corso del Forum delle Nazioni Unite sulla governance di Internet.
Una delegazione del Governo Italiano, infatti, presenterà all’assemblea l’idea di una Carta dei Diritti della Rete unica per tutto il mondo, pensata per tutelare e dare ascolto ai milioni di utenti che navigano in Internet.
La Carta, già discussa lo scorso 27 Settembre in Campidoglio, sarà accompagnata anche da un workshop tenuto da uno dei maggiori fautori dell’iniziativa – Stefano Rodotà – che servirà a spiegare alle possibili nazioni interessate le potenzialità del documento.
Si tratta nelle intenzioni di una vera e propria “carta costituzionale” dedicata al popolo della Rete, costruita in base alle reali necessità dei suoi utilizzatori per scongiurare che le regole siano redatte in base ai bisogni e alle pretese delle multinazionali.
Un aspetto che ha voluto sottolineare anche Laura Abba, membro dell’Iit-Cnr e parte della delegazione italiana: «Il modello a partecipazione pubblica da noi suggerito intende tutelare proprio i diritti fondamentali della persona, dalla libertà di espressione al rispetto delle diversità, alla sicurezza».