Nuove delibere 2015 TASI e IMU in quasi 2mila comuni e circa 30 capoluoghi di provincia, tra cui 10 hanno cambiato anche le aliquote: è la situazione in vista dell’acconto del 16 giugno, che comunque in linea generale si paga facendo riferimento alle aliquote 2014. Dove c’è nuova delibera, comunque, il contribuente può applicarla se lo ritiene più conveniente (tenendo presnete che i Comuni hanno comunque tempo fino al 28 ottobre per cambiare le aliquote, quindi la situazione potrebbe nuovamente cmabiare).
=> IMU-TASI entro il 16 giugno: le aliquote
Sconti e rincari
Per la TASI, in alcuni casi le delibere 2015 prevedono riduzioni di aliquota rispetto a quelle 2014: a Barletta scende dal 3,3 al 2,7 per mille mentre a Mantova dal 2,4 al 2,2 per mille. Fra i capoluoghi che invece hanno previsto aumenti segnaliamo Mantova (dal 3,1 al 3,3 per mille) e Sondrio (dal 2,1 al 2,5 per mille). Quanto all’IMU, l’imposta sale a Livorno (10,6 per mille), Urbino (10,5 per mille) e Pordenone (8,85 per mille) mentre scende a Enna e Padova. Fra i grandi capoluoghi di Regione (esempi: Milano e Roma) le aliquote TASI-IMU sono rimaste quelle 2014.
Per verificare se ci sono novità 2015 nel proprio comune basta consultare il portale ad hoc del Dipartimento delle Finanze, con tutte le delibere aggiornate (clicca qui).
=> TASI, come calcolare l’acconto 2015
Quali aliquote valgono?
In sintesi, l’acconto di giugno si può sempre pagare con aliquote e regole 2014 per poi effettuare a dicembre il saldo con le nuove indicazioni 2015. Il contribuente può comunque verificare se nel proprio Comune c’è una nuova delibera 2015 e, nel caso, applicarla. I Comuni, anche nel caso in cui abbiano già deliberato, hanno tempo fino al 28 ottobre per apportare eventuali modifiche alle aliquote TASI e IMU.
=> IMU-TASI: come richiedere il bollettino precompilato
L’acconto di giugno prevede il pagamento del 50% della TASI e IMU 2015 dovute, il resto di paga entro il 16 dicembre. Ricordiamo che i bollettini precompilati nella stragrande maggioranza dei casi non arriveranno (non c’è obbligo per i Comuni), e che quindi spesso proprietari di immobili e inquilini dovranno, come successo nel 2014, calcolarsi da soli l’imposta ed effettuare il versamento con modello F24 oppure bollettino postale.