L’Osservatorio CNA rivela come il livello di tassazione sulle piccole imprese in Italia risulti in discesa del -1,7%, passando dal 63,9% del 2014 al 62,2% nel 2015. Nonostante questo il peso del Fisco sulle PMI nostrane (Total Tax Rate) risulta tra i peggiori in Europa, oltre ad essere ancora ben superiore al 59,2% del 2011. A contribuire ad abbassare la pressione fiscale sulle PMI nel 2015 c’è l’abolizione della componente lavoro dell’IRAP, che va a compensare il maggior prelievo dell’IRPEF e dei contributi previdenziali degli imprenditori (IVS).
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Il Rapporto 2015 dell’Osservatorio CNA pone l’accento sulle decisioni che prenderanno i Comuni nei prossimi mesi in merito alle tasse locali, con le quali i sindaci potrebbero decidere di compensare i tagli dei trasferimenti dello Stato centrale.
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Total Tax Rate
A livello locale, tra le 113 città italiane radiografate dall’Osservatorio, vi sono forti differenze derivanti dall’elevata variabilità dei valori catastali degli immobili di impresa, su cui vengono calcolate IMU e TASI, e dalle forti differenze della tassazione sui rifiuti solidi urbani (TARI).
Tax Free Day
Nel 2015 migliora anche il cosiddetto Tax Free Day, ovvero il tempo che le imprese lavorano per poter versare le tasse: in media le piccole imprese italiane nel 2015 lavoreranno per il Fisco sei giorni meno che nel 2014.
Quanto si paga
L’osservatorio risponde anche alla domanda: quanto reddito rimarrà alle PMI dopo aver pagato le tasse, contributi e oneri? In media su un reddito d’impresa di 50mila euro restano18.930 euro, pari a 889 euro più del 2014 ma ben 1.479 euro meno del 2011.
(Fonte: CNA).