Sarà realmente operativa solo da aprile la possibilità di anticipare il TFR in busta paga. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM 29/2015), pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 65/2015 con le istruzioni operative, entrerà in vigore il 3 aprile, tuttavia, nonostante la legge preveda quale periodo oggetto di liquidazione quello che va da marzo 2015 a giugno 2018, non sembrano esserci i tempi tecnici perché i lavoratori dipendenti possano scegliere se farsi anticipare o meno il TFR in busta paga utilizzando uno strumento previsto dalla Legge di Stabilità 2015 già da marzo. In così poco tempo, infatti, non è possibile acquisire le disposizioni attuative e gestire il modello per effettuare la richiesta ai datori di lavoro.
Un ritardo che è stato sottolineato già da tempo dalll’Ossevatorio della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, che assiste circa 1,5 milioni di imprese e gestisce circa otto milioni di rapporti di lavoro e che rende noto:
“In questi giorni si stanno completando le operazioni di elaborazione delle buste paga dei dipendenti delle medie-grandi aziende, che pagano le retribuzioni entro il giorno 27 del mese. Si tratta del 60% circa dei rapporti di lavoro del settore privato. E nella prossima settimana cominceranno le elaborazioni che riguardano le micro-piccole aziende. Insomma, il processo mensile che porta alla gestione della busta paga si è messo in moto e non ci sono più spazi di recupero, perlomeno per il mese di marzo”.
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Viene inoltre sottolineato come:
“Il ritardo, oltre a tradire le aspettative dei lavoratori interessati, continua a lasciare al buio le aziende che si stanno preparando da tre mesi a questa rivoluzione”.
In ogni caso, non essendo stata fissata una scadenza per l’esercizio dell’opzione, sembra possibile effettuare la scelta anche successivamente a questo mese di marzo, tuttavia il termine della validità dell’opzione rimane il 30 giugno 2018. (Fonte: Fondazione Consulenti del Lavoro).