La Riforma Pensioni darà il colpo di grazia ad un sistema previdenziale già martoriato alla luce dei risultati del progetto “Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali” di Censis e Unipol: «il 42% dei giovani dipendenti che oggi lavorano non arriverà a mille euro di pensione». Questo l’amaro incipit della nota ufficiale del Censis sullo studio. E già si conia il termine “generazione mille euro” per bollare i dipendenti di oggi, che poco hanno da sperare sulle future pensioni INPS & C.
Quasi la metà dei giovani lavoratori dipendenti (25-34 anni) in pensione verso il 2050, nella migliore delle ipotesi percepirà un’indennità inferiore al proprio attuale stipendio.
La pensione pubblica riserva dunque un reddito più basso che a inizio carriera. Peggio andrà agli autonomi o ai giovani con contratti atipici, per non parlare della Neet generation. Già nel 2040, i dipendenti matureranno una pensione pari al 60% dell’ultima retribuzione (a 67 anni con 37 anni di contributi), mentre gli autonomi percepiranno meno del 40% (a 68 anni con 38 anni di contributi).
Gli strumenti integrativi ancora non decollano. La previdenza complementare è ancora una semi-sconosciuta per gli Italiani.
La pensione integrativa è una prerogativa del 9,1% dei contribuenti. Per il resto, grande disinteresse, sfiducia e ignoranza in materia: l’80% degli Italiani interpellati non vuole aderire a un fondo pensione di categoria e il 13,7% non sa nemmeno cosa sia.
Stesso discorso per l’assicurazione sanitaria privata: il 78,4% non la vuole stipulare e il 14,4% non sa cosa sia. Il 78,5% non intende accendere un’assicurazione per la non autosufficienza e il 19,7% ne ignora l’esistenza.
A margine della presentazione del progetto, è emersa la necessità di un cambiamento nella ripartizione delle responsabilità tra intervento pubblico e oneri privati, familiari e individuali: «da parte del soggetto pubblico è necessario lo sviluppo di ulteriori incentivi fiscali mirati, per offrire ai cittadini migliori opportunità di adesione e sollecitare le imprese a mettere a punto prodotti più efficaci».
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