Gli Studi di settore 2011 diventano più specifici a livello territoriale con il debutto di due nuovi indici che guardano al luogo in cui il contribuente svolge l’attività economica; in più sono in elaborazione i correttivi anti-crisi per il 2010. Lo ha rivelato la circolare 30/E dell’Agenzia delle Entrate, che inoltre nega l’utilizzo diretto, in fase di accertamento, dei risultati degli studi da parte di cooperative a mutualità prevalente, soggetti Ias e di coloro che esercitano in prevalenza attività di confidi e di bancoposta.
Dei nuovi indici, uno riguarda la territorialità a livello di Comune, Provincia, Regione e area territoriale dei canoni di locazione residenziale, l’altro le retribuzioni degli intermediari del commercio su base regionale.
Per quanto riguarda il settore del commercio al dettaglio di abbigliamento, calzature e accessori, gli Studi si adeguano tenendo in considerazione la vicinanza – in termini di minuti di percorrenza – dei sempre più diffusi Factory Outlet center.
Per la crisi ancora in atto nel 2010, sono stati studiati quattro tipi di correttivi:
- normalità economica – per imprese che nel 2010 hanno registrato una riduzione dei ricavi rispetto al 2009, ma con la necessaria coerenza nella gestione delle rimanenze iniziali;
- studi odontoiatrici e imprese del trasporto merci su strada – a punto correttivi specifici;
- Per tutti i settori – studi per tutti i casi in cui si è riscontrata una riduzione dei margini economici e della redditività.
- il correttivo individuale – per tutti i 206 studi di settore, basato sulla contrazione dei costi variabili per le imprese e sulla ritardata percezione dei compensi per le attività professionali.
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