Al via il rimborso da parte dello Stato dei contributi versati dalle imprese della filiera dei rifiuti per l’iscrizione al SISTRI, il sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi, per gli anni dal 2010 al 2012, tramite restituzione o compensazione sui futuri oneri da versare.. Ad annunciarlo è stato il sottosegretario di Stato all’Ambiente, Silvia Velo, in risposta a una interrogazione parlamentare presentata alla Camera dall’on. Patrizia Terzoni (M5S). Si tratta di contributi indebitamente versati dalle imprese per il SISTRI che negli anni 2010, 2011, 2012 non ha operato.
=> SISTRI, la bocciatura senza appello delle PMI
Restituzione contributi
Per questi oneri versati a titolo di iscrizione al SISTRI, rivela Velo:
«Sono in fase di studio le modalità operative per poter definire un piano di interventi finalizzati alla loro restituzione o alla compensazione, laddove ne ricorrano i presupposti».
Secondo le stime Confartigianato si tratta di circa 250 milioni di euro tra oneri e apparecchiature digitali mai entrate in funzione, dei quali 70 milioni solo per i contributi.
=> SISTRI 2015: novità e approfondimenti
Contratto
Nel rispondere, il sottosegretario ha anche confermato che a giugno sarà avviata la nuova gara di appalto per la gestione del SISTRI, che fino alla fine del 2015 continuerà ad essere assicurato da Selex, per effetto della proroga al contratto prevista dal DL Competitività. Successivamente il servizio verrà affidato a un nuovo operatore, che dovrà essere selezionato entro il 30 giugno, secondo le procedure già avviate da Consip. Con la nuova gestione sembra probabile una migrazione a nuovi server e l’arrivo di nuovi strumenti.
Sanzioni
Ricordiamo infine che dal 1° febbraio sono entrate in vigore le sanzioni per la mancata iscrizione o il mancato versamento del contributo annuale, che possono arrivare fino a 93mila euro.
=> SISTRI, le sanzioni in vigore
Su questo punto l’on. Terzoni propone che:
«Nel decreto Milleproroghe in discussione proprio in queste ore in Commissione venga accettato dal Governo il nostro emendamento: chiediamo che alle aziende non iscritte non venga fatta pagare la sanzione non fino al 21 febbraio, come vuole il governo, ma fino al 31 dicembre. Sappiamo già cosa succederà in un sistema già caotico e malfunzionante: per le imprese scatterà una stangata dal 21 febbraio per un sistema di tracciabilità di rifiuti che non funzionerà bene».