La nuova norma sullo split payment introdotta con la Legge di Stabilità 2015 provoca una immediata contrazione della liquidità a disposizione delle imprese per un totale di 1,5 miliardi, i cui effetti nelle casse delle aziende si faranno sentire fino a metà maggio: lo rileva la CGIA di Mestre, che analizza gli effetti del provvedimento previsto dal comma 629, lettera b, della legge 190/2014.
Split payment
Lo split payment è un meccanismo in base al quale, in un’operazione fra un privato e una PA, l’impresa emette fattura ma non incassa l’IVA, che la PA versa direttamente all’Erario.
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Compensazioni fiscali
Risultato: le imprese che lavorano prevalentemente con la PA non incasseranno più l’IVA e quindi avranno una minore disponibilità di liquidità. Si tratta di somme che comunque alla fine andavano al Fisco, ma prima le imprese incassavano e successivamente versavano allo Stato entro il mese o il trimestre successivo al pagamento della fattura. La “sfasatura” tra incasso e pagamento consentiva di recuperare l’IVA pagata sugli acquisti e di disporre con continuità di risorse per le esigenze di pagamento più immediate. Dallo scorso 1 gennaio le imprese che lavorano la PA invece non incassano più l’IVA, e sentiranno gli effetti di questo calo di liquidità fino al prossimo 16 maggio, quando potranno iniziare a compensare i crediti maturati con altre imposte o contributi (IRAP, IRPEF, IRES, INOS, INAIL).
Effetti dello split payment
Il tutto, secondo i calcoli della CGIA, vale 1,5 miliardi, dato che emerge dalla lettura della “Relazione tecnica” allegata alla legge di Stabilità 2015: nell’ultimo anno le transazioni commerciali delle imprese con la Pubblica Amministrazione ammontavano a circa 67 miliardi di euro con aliquota Iva media applicata al 16%.
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Il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi, segnala:
«Pur sapendo che la novità fiscale introdotta con Legge di Stabilità ha come obiettivo quello di contrastare l’evasione dell’IVA in questi primi cinque mesi dell’anno non saranno poche le aziende che dovranno fare i salti mortali per avere a disposizione un po’ di liquidità. Se a ciò aggiungiamo che chi lavora con la Pubblica Amministrazione sconta dei ritardi di pagamento non riscontrabili in nessun altro Paese europeo, il risultato è drammatico».