Il credit crunch continua a pesare enormemente sulle imprese edili salernitane, ancora in difficoltà nell’accesso al credito bancario e di conseguenza incapaci di attivare nuovi investimenti. Secondo il Centro studi Ance Salerno nel secondo semestre del 2014 sono stati concessi solo il 16% dei finanziamenti richiesti dalle aziende, mentre il 38% delle imprese interpellate non ha ritenuto opportuno fare richiesta di un prestito.
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Rischio usura
Secondo il 44% delle imprese intervistate da Ance Salerno, inoltre, le difficoltà relative all’accesso al credito rappresentano un concreto “rischio usura” a livello locale.
Produzione e occupazione
Il presidente di Ance Salerno, Antonio Lombardi, traccia un quadro poco roseo non solo della situazione attuale ma anche dell’immediato futuro, caratterizzato dal perdurare della crisi del comparto edile e da pesanti conseguenze sia sul piano della produzione sia sul fronte occupazionale:
«L’analisi del Centro Studi della nostra Associazione tratteggia nel II semestre 2014 e per l’avvio del 2015 un quadro complessivamente negativo: l’edilizia resta la filiera produttiva più gravemente colpita dalla recessione di questi ultimi anni. É un dato di fatto, che si è consolidato sotto gli occhi della filiera politica ed istituzionale senza che fossero attivati interventi con concrete ricadute in termini di ripresa degli investimenti pubblici. A ciò occorre aggiungere la forte penalizzazione che il circuito del credito ha imposto alle nostre aziende. Tutte le analisi confermano che il comparto più gravato dal credit crunch è stato quello edilizio. Il 2014 si chiude, quindi, con un forte calo di produzione e di fatturato, che ha avuto, come era logico, riflessi molto gravi sul piano occupazionale.»