Con il recente Messaggio n. 9156/2014 l’INPS ha fornito chiarimenti in merito al nuovo sistema di gestione del DURC interno che viene gestito solo dall’Istituto, diversamente da quanto avviene per il DURC esterno, dove sono interessati tutti gli Enti e vi è molta incertezza. Per questo i Consulenti del Lavoro chiedono che DURC esterno e interno vengano riallineati.
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DURC interno
Per quanto concerne il DURC interno l’INPS ha chiarito che il calcolo dei termini del preavviso di accertamento negativo è subordinato alla normativa generale civilistica e che se il termine finale per il pagamento cade in coincidenza con un giorno festivo, la scadenza slitta al primo giorno lavorativo successivo.
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DURC esterno
Non è certo se tali disposizioni valgano anche per il DURC esterno, anche se i Consulenti del Lavoro ritengono che difficilmente possono esserci discriminazioni in fattispecie giuridicamente identiche.
Richiesta del DURC
I Consulenti del Lavoro fanno inoltre notare alcune criticità legate alla procedura di richiesta del DURC, la quale:
“Prevede l’intervento dell’Ente interessato che tramite lo Sportello Unico Previdenziale attiva l’istanza per il rilascio. Ricevuta l’istanza l’operatore della sede INPS, INAIL o Cassa edile, istruisce la pratica e se trova qualche inadempienza, fa partire il preavviso telematico dei 15 giorni di cui all’art. 7 del Dm 24/10/2007. E qui entra in gioco la dea bendata. Chi pensava che il termine dei 15 giorni fosse perentorio, deve essere smentito dal fatto che fino a quando l’operatore della sede non chiude l’istruttoria del DURC (30 giorni più 15 per regolarizzare), il pagamento effettuato entro la definizione dell’istruttoria stessa (45 giorni), permette il rilascio del DURC positivo”.
Questo meccanismo consente a chi ha regolarizzato il preavviso di accertamento negativo in ritardo, ma entro i 45 giorni, di ottenere il DURC positivo se l’operatore non ha ancora terminato l’istruttoria, chi invece fa capo ad una sede INPS i cui operatori sono più solerti nel terminare le pratiche rimarrebbe penalizzato. Così, per evitare ogni problema interpretativo il Consiglio Nazionale, spiega Vincenzo Silvestri vicepresidente del Consiglio Nazionale con delega ai rapporti con gli istituti previdenziali. ha
«Segnalato la problematica e provvederà a interagire con gli Enti responsabili per tentare di trovare una soluzione che dia certezze alle aziende e agli operatori».
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